L’Austria ripristina i controlli al confine, code chilometriche dal Friuli. Le regole pronte a cambiare ancora

Code per i controlli ai confini tra Fvg e Austria.

Code chilometriche ai confini tra Friuli e Austria. Tempi di attesa anche di un’ora. È la situazione snervante che si è verificata nello scorso fine settimana – in particolare domenica -, cioè da quando il governo austriaco ha reintrodotto i controlli ai valichi.

L’Austria rimette i controlli ai confini.

La misura, decisa in considerazione dell’impennata di casi di coronavirus in Croazia, riguardava tutti, anche gli italiani. Non era stata presa da Vienna, insomma, solamente per controllare i turisti austriaci di ritorno dal Paese balcanico, dove il numero dei contagi si alzato in maniera significativa. Controlli indistinti a tutti, ai valichi italo-austriaci (Coccau, sia in statale, sia in autostrada) e quelli con la Slovenia (tunnel delle Caravanche).

A determinare i ritardi sarebbe stato un errore di comunicazione tra le autorità centrali e la Carinzia, che non sarebbe stata fornita dei moduli necessari da far compilare agli automobilisti in transito. E anche il personale deputato ai controlli sarebbe stato insufficiente. Dopo le code – e le forti polemiche – l’Austria sarebbe pronta a rivedere il sistema, con controlli a campione e riservati ai soli compatrioti che rientrano nel Paese.

A complicare la vicenda, in Friuli, ci pensano anche i controlli obbligatori per chi rientra da alcuni Paesi, in primis Croazia ,ma anche Spagna, Grecia e Malta. Molti non sanno a chi rivolgersi e chi rientra in aereo non può sottoporsi al tampone direttamente nello scalo. Da ricordare che, in questo caso, è necessario rivolgersi ai Dipartimenti di prevenzione sanitaria del Fvg per richiedere l’appuntamento e sottoporsi al test.