È al volante del camion, ma al controllo il mezzo risulta fermo: multa da 3.600 euro

La multa a un camionista dell’est Europa.

Sono state 12 le violazioni accertate nella settimana in corso dalla Polizia Stradale attraverso i controlli per il contrasto al superamento dei limiti, di cui 5 nei confronti di conducenti di mezzi industriali. L’attività ha comportato la contestazione di sanzioni per oltre 3.400 euro in una sola settimana.

I controlli della Stradale però non sono rivolti solo ai conducenti dei mezzi pesanti. Nei giorni scorsi la Sottosezione di Palmanova ha fermato lungo l’autostrada A4 un complesso veicolare “con gruppo frigorifero in regime ATP” immatricolato nell’est Europa che stava effettuando un trasporto internazionale di derrate alimentari diretto nel paese di origine con il tachigrafo digitale (la scatola nera dei camion) alterato. Era partito nel Bolognese.

Dalla lettura delle stampe e dall’analisi dei dati scaricati, la pattuglia della Stradale ha accertato che, nonostante il conducente si trovasse alla guida, per il tachigrafo l’autoarticolato risultava fermo e l’autista in riposo da circa mezz’ora. Cosa impossibile visto che il mezzo prima di essere fermato presso l’area di servizio di Gonars veniva seguito per un tratto dagli stessi operatori. Inoltre approfondito ulteriormente il controllo attraverso il software in dotazione alla pattuglia, dalla memoria del tachigrafo emergevano anomalie, dalle quali si desumevano tre falsi periodi di pausa nella medesima giornata.

Il conducente che in un primo momento appariva nervoso e insofferente al controllo, vistosi scoperto confermava, che poco prima di venir fermato, vista la pattuglia, aveva ripristinato l’attività di guida agendo velocemente mediante un “telecomando” che poi gettava dal finestrino al fine di far scomparire la prova di modifica delle attività di guida. Non è servito recarsi presso un’officina specializzata al fine di poter scoprire l’alterazione, poiché gli operatori hanno accertato che la parte posteriore del tachigrafo digitale era privo del sigillo di chiusura anti manomissione dei connettori, per cui era evidente che i dati di registrazione del conducente venivano in realtà dallo stesso modificati a suo piacimento, in modo da eludere i controlli di Polizia a dispetto di tutte le regole e della sicurezza della circolazione stradale.

I controlli anche tecnici sui tachigrafi digitali, servono appunto per smascherare quei conducenti che, di loro iniziativa o costretti dal datore di lavoro, adottano sistemi illeciti per aggirare le verifiche, intervenendo sulla parte informatica dei tachigrafi, per non rispettare i tempi di guida ed i tempi di riposo creando, ovviamente, un pericolo per la circolazione. Effetto secondario, ovviamente dopo la sicurezza stradale, è che tali controlli impongono una corretta concorrenza di mercato nel settore degli autotrasporti.

L’aver agito in tal modo gli è costato complessivamente oltre 3.600 euro, oltre le spese del deposito il cui il mezzo è stato sottoposto causa il mancato pagamento su strada delle sanzioni nell’immediatezza del contesto, nonché il ritiro della patente per il successivo provvedimento di sospensione che sarà compresa tra 15 giorni a 3 mesi.