Le indagini dopo due furti in casa a San Quirino.
Un’intensa attività investigativa avviata dai Carabinieri della Stazione di Aviano ha portato all’individuazione di quattro soggetti, ritenuti responsabili di una serie di furti in abitazione avvenuti nei primi giorni di ottobre nel territorio comunale di San Quirino. Le indagini sono scattate dopo due colpi messi a segno in orario serale, che avevano destato allarme tra i residenti.
Al centro dell’inchiesta, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pordenone, vi è un’Audi A3 nera, utilizzata sistematicamente dai malviventi per selezionare gli obiettivi — in prevalenza abitazioni private — e compiere i furti. L’auto, rinvenuta in alcuni parcheggi pubblici della provincia di Udine, era accuratamente occultata per evitare l’identificazione dei reali utilizzatori, attraverso una serie di accorgimenti volti a depistare le indagini.
Le indagini.
Il rintracciamento del veicolo ha condotto i militari sulle tracce di un gruppo di soggetti di etnia rom, di età compresa tra i 30 e i 40 anni, domiciliati nella vicina provincia di Udine. I quattro sono risultati già noti alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio.
Nel corso della notte di sabato, i Carabinieri di Aviano, con il supporto di altri reparti dell’Arma, hanno eseguito perquisizioni presso le abitazioni dei sospettati. Durante le operazioni sono stati rinvenuti gioielli in oro e orologi di sospetta provenienza, potenzialmente collegabili ai recenti furti. Le immagini degli oggetti sono state messe a disposizione della cittadinanza per l’eventuale riconoscimento da parte dei legittimi proprietari. Chiunque riconosca la propria refurtiva è invitato a contattare la Stazione Carabinieri di Aviano al numero 0434 660157, tutti i giorni dalle 08:30 alle 13:00.
I quattro individui sono stati deferiti in stato di libertà per furto in abitazione e ricettazione. Le indagini proseguono per accertare l’eventuale coinvolgimento del gruppo anche in altri episodi analoghi, avvenuti in province limitrofe, data la similitudine del modus operandi. Parallelamente, sono in corso accertamenti anche nei confronti del “prestanome” a cui risulta intestata l’Audi A3, per il quale verrà avviata la procedura di radiazione d’ufficio del veicolo, già sottoposto a sequestro penale. Il mezzo, infatti, sarebbe stato intestato fittiziamente per agevolare la commissione dei reati.
La refurtiva recuperata.





