Investì un motociclista di Gemona a Collalto, condannato dal tribunale

L’incidente a Collalto di Tarcento.

Ha patteggiato la pena di un anno e quattro mesi, a cui va aggiunta la revoca della patente di guida per 5 anni, Luca Bodocco, l’automobilista che causò l’incidente a Collalto di Tarcento in cui perse la vita il 64enne di Gemona Sandro Rossi.

Il 18 giugno 2018, intorno alle 10.30 Rossi, stava procedendo sulla Pontebbana verso nord con la sua Harley Davidson, quand’è stato travolto dal pick-up Isuzu Trooper con annesso rimorchio condotto da Bodocco. L’auto, si era immesso sulla SS 13 da un piazzale adiacente per andare verso Tricesimo, tagliandogli la strada.

A seguito terribile impatto, il centauro è stato sbalzato sull’asfalto riportando politraumi gravissimi che non gli hanno lasciato scampo: è spirato poche ore dopo all’ospedale di Udine, dov’era stato trasportato in condizioni disperate.

Il Pubblico Ministero della procura di Udine, Annunziata Puglia, ha subito aperto un procedimento penale a carico di Badocco per il reato di omicidio stradale. Per chiarire la dinamica e le cause del sinistro ha disposto inoltre, una perizia cinematica e nominato come proprio consulente tecnico d’ufficio Filippo Ciroi.  

Alle operazioni peritali ha partecipato anche Iuri Collinassi, messo a disposizione come consulente di parte della famiglia da Studio3A. La società,  ha già chiuso il capitolo civile della dolorosa vicenda ottenendo per le proprie assistite il risarcimento dalla compagnia di assicurazione del veicolo investitore per la gravissima perdita subita.

La perizia depositata dal Ctu, ha concluso che l’incidente era da ascriversi esclusivamente al comportamento e alla manovra avventata dell’indagato il quale, “nell’immettersi sulla SS13 provenendo da un’area privata – scrive la dott.ssa Puglia – con un complesso veicolare e con l’intenzione di svoltare a sinistra, in violazione dell’art. 145 comma 6 e 10 del Codice della Strada, ometteva di arrestarsi e dare la precedenza alla Harley Davidson di Rossi che procedeva regolarmente lungo la SS13 con direzione di marcia Tricesimo verso Gemona del Friuli, così cagionando l’urto tra la parte anteriore sinistra del suo veicolo e la parte anteriore del motociclo”. Ciroi, inoltre, non ha ravvisato da parte della vittima “alcuna infrazione al codice della strada né condotta negligente, imprudente e imperita”: il motociclista procedeva ad una velocità stimata in 56 km/h, ben al di sotto del limite vigente di 90.

A conclusione delle indagini preliminari, la richiesta di rinvio a giudizio per l’automobilista per aver “causato, per colpa consistita in imprudenza e violazione di legge, il sinistro stradale in seguito al quale è deceduto Sandro Rossi”. Richiesta riscontrata dal Gip, Mariarosa Persico, che ha fissato appunto per oggi 14 febbraio 2020, in Tribunale a Udine, l’udienza preliminare del processo.

Al termine dell’udienza, l’imputato ha patteggiato la pena di un anno e 4 mesi con la condizionale.

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