Disposta l’autopsia per far luce sulle cause della morte di Alla Tcheranovskaya.
Sarà l’autopsia a fare piena luce sulle cause della morte di Alla Tcheranovskaya, la traduttrice di 68 anni di origini russe trovata senza vita nella mattinata di martedì 23 dicembre nel suo appartamento di via Grazzano, nel cuore di Borgo Grazzano. Il pubblico ministero ha disposto l’esame autoptico con l’obiettivo di chiarire in modo definitivo le cause del decesso.
La polizia giudiziaria ha già ricevuto l’incarico di notificare il provvedimento ai familiari della donna. La decisione della Procura rientra nella prassi adottata nei casi di morte avvenuta in circostanze drammatiche, come un incendio, per escludere con assoluta certezza qualsiasi elemento diverso dall’ipotesi accidentale.
Cosa è successo.
Secondo le prime ricostruzioni, il rogo si è sviluppato poco prima delle 9 nel soggiorno dell’abitazione, al civico 27 di via Grazzano, a Udine. I vigili del fuoco, intervenuti rapidamente sul posto, hanno rinvenuto una ciabatta elettrica completamente carbonizzata alla quale erano collegati una stufetta elettrica e le luci dell’albero di Natale. L’ipotesi più accreditata è quella di un sovraccarico dell’impianto. La donna sarebbe morta per intossicazione da monossido di carbonio.
La notizia ha profondamente colpito il quartiere di Borgo Grazzano, dove Alla Tcheranovskaya era una figura molto conosciuta e stimata. Traduttrice colta e riservata, era apprezzata per la sua disponibilità e per l’impegno nel fare da ponte tra culture diverse, offrendo aiuto e mediazione linguistica a connazionali russi e a cittadini ucraini. Un ruolo silenzioso ma prezioso, che negli anni l’aveva resa un punto di riferimento umano e culturale per molti.
La tragedia, avvenuta a due giorni dal Natale, ha lasciato sgomenta l’intera comunità. In attesa dei risultati dell’autopsia, amici e vicini continuano a ricordare la 68enne come una donna gentile e generosa, la cui scomparsa improvvisa rappresenta una ferita profonda per il quartiere e per la città.
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