Il processo per l’omicidio Toffoli.
La Corte d’assise d’appello di Venezia ha confermato la condanna all’ergastolo per Vincenzo Paglialonga, 44 anni, accusato dell’omicidio della vicina di casa Lauretta Toffoli, 74 anni. La decisione chiude l’appello bis disposto dalla Cassazione, che aveva annullato la sentenza d’appello precedente e rinviato il procedimento a Venezia per approfondire la questione dell’imputabilità dell’imputato.
Confronto tra periti sull’imputabilità
Durante l’udienza nell’aula bunker, sono stati ascoltati i consulenti chiamati a valutare la capacità di intendere e di volere di Paglialonga la notte del delitto, avvenuto tra il 6 e il 7 maggio 2022 nell’appartamento di via della Valle a Udine. La donna fu colpita con 36 coltellate, e il corpo fu ritrovato il mattino seguente dal figlio Manuel Mason.
Il consulente della difesa aveva evidenziato una parziale incapacità legata a una malattia cronica del fegato già riconosciuta in procedimenti precedenti. Il consulente del Pubblico ministero ha invece escluso infermità, ribadendo che Paglialonga era pienamente capace di intendere e volere al momento dell’omicidio.
Il difensore dell’imputato, Piergiorgio Bertoli, aveva richiesto un supplemento di perizia per chiarire le differenze tra le valutazioni dei due esperti, istanza respinta dalla Corte. La Procura generale, insieme agli avvocati delle parti civili – Lorenzo Reyes per il figlio della vittima e Paola Cannatta per le sorelle di Toffoli, Anna e Nella – aveva sollecitato la conferma dell’ergastolo. Bertoli ha quindi annunciato la possibilità di un nuovo ricorso in Cassazione, ribadendo la questione dell’imputabilità.




