Picchiati e derubati, individuati i tre complici della rapina di Aviano

Denunciati gli altri tre complici della rapina avvenuta lo scorso febbraio ad Aviano.

Si è finalmente chiuso il cerchio attorno alla brutale rapina avvenuta lo scorso 20 febbraio nei pressi dello stadio di Aviano, dove due giovani studenti furono aggrediti con estrema violenza da un gruppo di cinque persone. Dopo l’arresto di due minorenni, avvenuto il 27 febbraio grazie all’immediato intervento dei Carabinieri della Stazione di Aviano, le indagini hanno portato all’identificazione e al deferimento degli altri tre complici: si tratta di un 35enne albanese, un 25enne marocchino irregolare sul territorio italiano e un 21enne di origine moldava, tutti con precedenti.

Calci, pugni e una bottigliata in testa.

Nella circostanza, due studenti del luogo, un 15enne e un 18enne, erano stati picchiati e derubati da parte di un gruppo di 5 persone. In particolare, i due avevano ricevuto calci e pugni e il maggiorenne anche una bottigliata in testa. Oltre a questo, ad entrambi era stato sottratto il telefono cellulare, i soldi che avevano in tasca (poche decine di euro), alcuni effetti personali e, al maggiorenne, anche le scarpe che indossava, tanto che era dovuto tornare a casa scalzo.

L’aggressione era avvenuta con particolare violenza: le due vittime, che avevano riportato varie lesioni, soprattutto al volto, avevano dovuto ricorrere alle cure mediche presso l’ospedale di Pordenone, ricevendo una prognosi di 21 giorni il minorenne e 25 giorni il maggiorenne.

Le indagini.

Dopo l’esecuzione delle due ordinanze, le indagini dei Carabinieri non si sono fermate, orientandosi all’identificazione degli altri 3 complici, rimasti ignoti. Mediante una dettagliata attività di ricostruzione dei fatti e analisi dei pochi elementi in possesso agli investigatori, i militari sono finalmente riusciti a dare un nome anche agli altri 3 aggressori: si tratta di K.A., albanese di 35 anni residente ad Azzano Decimo, Z.H. marocchino di 25 anni, clandestino e già destinatario di un provvedimento di espulsione della Questura di Pordenone, al momento irreperibile, e U.C. cittadino italiano di origine moldava di 21 anni residente a Pordenone, tutti con precedenti di polizia.

Lo scorso 29 luglio i Carabinieri hanno eseguito le perquisizioni delegate dalla Procura della Repubblica di Pordenone a carico di 2 di loro (con l’eccezione dell’irreperibile Z.H.). Presso l’abitazione di K.A. è stata rinvenuta e sequestrata un’esigua quantità di hashish (0,8 grammi), con conseguente segnalazione alla Prefettura di Pordenone per uso personale. Lo stesso è stato deferito anche ai sensi dell’art. 6 c.3 d. lgs. 286/1998, in quanto non esibiva i documenti d’identità e soggiorno in suo possesso.

Il deferimento dei 3 giovani chiude il cerchio su questa grave vicenda, che ha turbato l’opinione pubblica avianese. Dei due minori arrestati a febbraio, uno, il maschio, è ancora ristretto presso l’istituto carcerario minorile di Treviso, mentre, per la ragazza, il Tribunale dei minori di Trieste ha disposto la sostituzione della reclusione in istituto minorile con la misura del collocamento in comunità.