Svolta nel caso di Vito Mezzalira, ex postino scomparso nel 2019.
Una svolta inquietante riapre il caso della scomparsa di Vito Mezzalira, ex postino settantenne scomparso nel 2019. Alcuni resti umani sono stati rinvenuti ieri nel giardino della villetta di Sdraussina, a Sagrado, dove l’uomo viveva.
Il ritrovamento è avvenuto intorno alle 16.40, dopo tre giorni di scavi ininterrotti, grazie a una combinazione di tecnologie avanzate e unità cinofile specializzate. A indicare il punto esatto è stato Klaus, un pastore belga del Nucleo cinofilo dei carabinieri, che ha segnalato un’anomalia in corrispondenza di un vecchio pozzo, interrato e sigillato sotto una colata di cemento nei pressi del garage. Al suo interno sono state rinvenute ossa e frammenti di abiti riconducibili presumibilmente a un uomo.
Un mistero lungo sei anni
Vito Mezzalira, 63 anni, era un dipendente in pensione di Poste Italiane, originario di Trieste ma residente da circa un decennio a Sdraussina. La sua scomparsa, denunciata dalla sorella nel 2019, aveva sollevato fin da subito sospetti. Nessun messaggio, nessun preavviso, e soprattutto nessuna traccia utile nei mesi successivi. Le indagini avevano subito una svolta solo nel 2022, quando la Procura riaprì il caso con l’ipotesi di omicidio.
Indagini ancora aperte
I resti sono stati trasferiti in serata all’obitorio dell’ospedale di Gorizia, dove saranno sottoposti ad analisi dettagliate per stabilire l’identità e l’epoca della morte. Nel frattempo, la villetta di via Nuova rimane sotto sequestro, mentre i carabinieri della Compagnia di Gradisca, il Nucleo investigativo provinciale e i Vigili del Fuoco proseguono nelle attività di rilievo e approfondimento.
Una vicenda che per sei lunghi anni ha lasciato aperti troppi interrogativi potrebbe ora trovare finalmente una risposta. Ma sarà solo l’esito degli esami medico-legali a mettere la parola fine al mistero di Vito Mezzalira.




