Il problema delle liste d’attesa in Fvg, 10 milioni di euro per risolverlo

Dieci milioni di euro per i problemi delle liste d’attesa in Fvg.

“Il Governo nazionale, attraverso il decreto Agosto, ha stanziato nove milioni e 872mila euro per il Friuli Venezia Giulia, rispetto i 478 milioni complessivi necessari per ridurre le liste d’attesa relative alle prestazioni ambulatoriali, di screening e di ricovero ospedaliero non erogate nel periodo di emergenza da coronavirus”.

Lo svela la consigliera regionale del Partito democratico, Mariagrazia Santoro, componente della Commissione Salute del Consiglio regionale Fvg. “Ora non ci sono più alibi – aggiunge Santoro – per la risoluzione di una situazione inaccettabile che ha oltrepassato ogni limite. La Regione attivi dunque il piano per il recupero delle prestazioni sanitarie e dia risposte ai cittadini”.

Le risorse – chiarisce la rappresentante dem – servono per attivare strumenti straordinari al fine di erogare remunerazioni più elevate e di aumentare la tariffa oraria lorda del personale sanitario, nonché di effettuare assunzioni a tempo determinato o utilizzando il lavoro autonomo”.

“Entro il 14 settembre, inoltre, la nostra Regione avrebbe dovuto presentare al ministero della Salute e a quello dell’Economia e delle finanze un piano operativo per il recupero delle liste di attesa con la specificazione dei modelli organizzativi prescelti, dei tempi di realizzazione e della destinazione delle risorse. Auspichiamo – prosegue ancora la consigliera del Pd, annunciando un’interrogazione specifica in Consiglio regionale – che ciò sia stato fatto e che, quindi, sia stato attivato anche il percorso per l’utilizzo delle risorse nazionali che vanno impiegate entro il 2020”.

Dopo i 109 milioni stanziati per la sanità del Fvg con i decreti Rilancio e Cura Italia, questa – conclude Santoro – è un’ulteriore dimostrazione della prontezza e della concretezza del Governo in materia sanitaria, intervenendo a sostegno delle Regioni su un tema così delicato e allarmante come quello delle liste d’attesa”.