Scoperto un ghiacciaio nascosto in Carnia

Il “ghiacciaio nascosto” scoperto in Carnia.

Scoperto un “ghiacciaio nascosto” in Carnia. Un team di ricerca che vede coinvolti il Consiglio nazionale delle ricerche (ISMAR), le Università di Udine, Trieste e Insubria di Varese assieme alla Università britannica di Aberystwyth (Galles) ha scoperto un ghiacciaio nascosto al di sotto di detriti e sedimenti al confine tra Friuli Venezia Giulia e Veneto.

Non lontano da Sauris, nell’altopiano di Casera Razzo a circa 1800 m di quota, quello che sembrava un innocuo accumulo detritico relitto, testimone di epoche passate quando il clima della terra era mediamente più freddo di quello odierno ed i grandi ghiacciai alpini si stavano ritirando a quote sempre più alte, si è in realtà rivelato essere un ghiacciaio roccioso con al suo interno ancora grandi quantità di ghiaccio, preservato per secoli e millenni verosimilmente proprio grazie alla copertura di detrito al di sopra di esso.

Tecnicamente chiamato rock glacier, era da sempre stato ritenuto ormai relitto, ma il team di ricerca guidato da Renato R. Colucci del CNR-ISMAR, insospettito da alcuni buchi che soffiavano aria fredda alla base del deposito, ha voluto vederci più chiaro.

Dopo alcuni anni continuativi di misure di temperatura del suolo e dell’aria che entrava e usciva da questi fori tra il detrito, indagini geofisiche e geoelettriche di vario genere durante le estati ed una meticolosa indagine geomorfologica, applicando vari algoritmi di ricostruzione 3D e Gis, il team di ricerca ha scoperto che a partire da una profondità di circa 8 m dalla superficie topografica vi è un corpo di ghiaccio misto a detrito che doveva avere un volume compreso tra 2.4 e 3.7 milioni di metri cubi nella fase di massima attività, oggi verosimilmente ridotto a circa 1-1.5 milioni di metri cubi.

 

 

 

 

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