Bonifici sospetti sul conto del senatore friulano Cerno: “Una bufala”

La vicenda sul senatore friulano Tommaso Cerno.

Una montatura. Un’inchiesta infondata. Se non, peggio, il sospetto che si possa trattare di un caso di omofobia. Va giù dritto Tommaso Cerno, giornalista e scrittore, già direttore del Messaggero Veneto e dell’Espresso, attualmente senatore del Partito Democratico, commentando la vicenda riportata oggi dal quotidiano “La Verità” che lo vede, suo malgrado, protagonista. Secondo il giornale diretto da Maurizio Belpietro, Cerno è finito nel mirino dell’antiriciclaggio per alcuni bonifici apparentemente sospetti ricevuti sul suo conto.

In tutto 35.500 euro. Bonifici arrivati con la dicitura di “regali” o “anticipo spese casa”. In realtà, si tratta veramente di soldi partiti dai conti correnti della sua famiglia a copertura delle rate del muto della casa, come ha spiegato lo stesso Cerno.

“Con la Bnl é tutto chiarito da tempo – dice il senatore -. Sono rimasto colpito, invece, come si sia confuso un mutuo contratto in banca dal mio compagno e da me per sistemare la casa dove viviamo, con un fantomatico prestito di politici. È come se mi chiedessero perché ho pagato l’auto a mia moglie. Solo che io ho un marito e quindi, in tempi di omofobia, capisco che certe cose non vadano giù”.