In onda sulla Rai il videofilm su Mainerio, dedica d’amore al Friuli

Presentato al Mittelfest ora lo spettacolo in versione video su Rai3.

Una dedica d’amore al Friuli, anche nei suoi aspetti più inattesi e attraverso i rivoli carsici della sua variegata cultura. Andranno in onda rispettivamente martedì 17 alle 21.50 e martedì 24 novembre alle 21.40 su Rai 3 bis le due parti del videofilm Giorgio Mainerio, un misteri furlan di Marco Maria Tosolini e Paolo Antonio Simioni con direzione della fotografia di Carlo Della Vedova di Entract. L’opera videoteatrale, prodotta da Arlef e Mittelfest è stata rappresentata quale spettacolo di chiusura dell’ultima edizione di Mittelfest.

Lo spettacolo, ora in versione video, narra la storia di Giorgio Mainerio musico, sacerdote e, forse, negromante. “La sua figura – spiega Tosolini, autore della drammaturgia e regista dell’opera con Simioni – è emblematica della complessità oscura e visionaria del ‘500 friulano, in cui colto e popolare si fondono in un mistero alle volte insondabile, restituendo alla storia di questa terra aspetti di estremo fascino”.

Mainerio ebbe fama europea per il suo Primo libro de’ balli, edito a Venezia da Gardano nel 1578, dove, fra altri balli di matrice nazionale, spiccano tre topoi coreutico-musicali, La puta nera, ballo furlano, L’arboscello, ballo furlano, e la celebre e notissima Schiarazola Marazola. “La figura di Mainerio – continua Tosolini – rappresenta molto di più di un anomalo compositore in pericoloso bilico fra sacro e profano”.

Lo spettacolo ne restituisce dunque l’intensa personalità, con vari linguaggi artistici che agiteranno una scena mobilissima, arricchita da trasfiguranti landscapes sonori elettronici e visionari, con focus sull’opera mirata di pittori quali, fra gli altri, Tonino Cragnolini, che dedicò a Mainerio un ciclo di opere, oltre ad altri di fama rinascimentale e manieristica europea e della regione. Lo spettacolo, che darà conto del contesto plurilinguistico e pluriculturale del territorio nella versione in friulano e altre lingue a cura di William Cisilino e Michele Calligaris e con sottotitoli in italiano, magnificherà varie location collinari friulane con un finale che vedrà protagonista il Complesso bandistico I Cjastinârs, di Muris di Ragogna, diretti da Elisa Frezzani e, durante il videofilm, la partecipazione dei tamburi del Gruppo Storico Città di Palmanova.

Protagonista è Paolo Antonio Simioni (Giorgio Mainerio e coautore e coregista con Tosolini) con la partecipazione di Massimiliano Sassi (l’inquisitore), Pauli Nauli (il benandante, della compagnia teatrale di Ragogna), Gianna Barbacetto (la Puta Nera), Paola Bacchetti (voce dell’agana), Martina Buttazzoni (l’agana), Gabriele De Cecco (il bimbo scomparso), Fabio Accurso e Angelo Comisso (i musicisti) per il coordinamento di produzione di Giulia D’Andrea, cura sartoriale di Elisa Segnaboni, istruzione d’armi Roberto Battilana, consulenza straordinaria iconografica di Alessio Screm, creazione e elaborazione di audiovideo elettronica di Federico Màzzolo, l’editing audio di Vittorio Vella.

Il videfilm è stato realizzato in collaborazione con il Teatri Stabil Furlan, associazione Musicologi, Fondazione lirica Teatro G. Verdi di Trieste, comune e parrocchia di Ragogna, Fondazione Friuli, Conservatorio Tartini di Trieste, Confartigianato di Udine e Cata artigianato Fvg, assessorato alla Cultura del Comune di Udine.