Prove di unione tra la Confartigianato di Udine e Gorizia, disco verde dall’assemblea

Il congresso si è tenuto a Udine ieri sera.

Il congresso di Confartigianato-Imprese Udine, celebrato ieri sera all’Istituto Bearzi di Udine, ha dato il via libera al progetto di aggregazione con Confartigianato-Imprese Gorizia.

Un progetto che le associazioni avevano iniziato ad accarezzare ante pandemia, ma che il Covid e gli effetti devastanti che il virus ha provocato sul tessuto artigiano hanno accelerato e fatto maturare, tanto da imporlo come uno dei punti maggiormente qualificanti del congresso 2021.

Un’opportunità per crescere.

“L’aggregazione con Gorizia è un’opportunità per crescere – ha dichiarato il presidente di Confartigianato-Imprese Udine, Graziano Tilatti – che mira non solo a fronteggiare la progressiva riduzione del numero di imprese attive sul territorio, ma anche a creare nuove opportunità sia in termini di azione sindacale che di erogazione di servizi, grazie alla messa in comune delle risorse, soprattutto umane, che non potrà non aumentare la forza e l’autorevolezza della nostra associazione”.

Tilatti ha ricordato i legami di vecchia data che uniscono le due Confartigianato, nate nel secondo dopoguerra dallo stesso gruppo di dirigenti, sottolineando come sia oggi necessario fare un passo nel segno dell’aggregazione. Il numero delle imprese è del resto andato progressivamente diminuendo nel corso del tempo, passando da 17.694 aziende attive al termine del 2000 alle attuali 15.896 (-10,2%), di cui 13.518 quelle con sede in provincia di Udine, 2.378 quelle attive in provincia di Gorizia.

Entro un paio d’anni il via definitivo.

Sposato il progetto di aggregazione in sede di dibattito, l’assemblea ha confermato il mandato degli attuali organi associativi fino alla convocazione del congresso straordinario che delibererà in via definitiva e formale l’aggregazione con Gorizia entro e non oltre il prossimo quadriennio. Ma Tilatti è ottimista. “Credo che potremo realizzare questo progetto entro un paio di anni al massimo, il tutto – ha garantito – nel pieno rispetto delle rispettive identità. Questo progetto non vuole cancellare specificità, ma metterle a sistema”.