Crescita a due cifre per Credifriuli. In prima linea anche per il Covid

Sono stati 1.700 gli interventi post covid.

Crescita a due cifre per masse amministrate, raccolta globale, impieghi netti, patrimonio, conti correnti e 1.700 interventi post covid-19 attuati dal Credifriuli. La recente e insolita assemblea dei soci di CrediFriuli ha approvato il bilancio nel rispetto delle normative vigenti in materia di distanziamento interpersonale ed è stato anche un momento per riflettere sui risultati raggiunti nell’ultimo quinquennio. “Il bilancio al 31 dicembre 2019, ha presentato risultati più che soddisfacenti a cominciare dall’utile netto di esercizio, che si attesta su 8,65 milioni di euro“, evidenzia il presidente Luciano Sartoretti.

Le masse amministrate, con un più a due cifre, hanno raggiunto i 2,3 miliardi di euro, grazie alla crescita della raccolta diretta che raggiunge i 986,4 milioni di euro (+12,32 per cento), della raccolta indiretta, pari a 478 milioni di euro (+9,8 per cento), e degli impieghi che, con un incremento dell’8,73 per cento, volano a 842 milioni di euro. Tra questi ultimi, da sottolineare la notevole performance nelle nuove erogazioni di mutui prima casa, pari a oltre 78 milioni di euro, con un incremento del 4,52 per cento.Nei mesi di lockdown, “il nostro istituto di credito si è dimostrato particolarmente vicino al territorio, con ben 1.700 interventi indotti dalla crisi sanitaria (moratorie, nuova liquidità e anticipi di cassa integrazione) per oltre 270 milioni di euro”, aggiunge Sartoretti.

“L’indubbia e crescente attestazione di fiducia dimostrataci da consumatori e imprese, è testimoniata dalla consistenza della nostra crescita del recente quinquennio, dove sono stati quasi 7.000 i nuovi clienti e oltre 3.500 i nuovi soci, grazie a scelte gestionali che hanno messo in primo piano la solidità della banca. Basti pensare che, in soli 5 anni, il patrimonio è passato da 116 milioni a oltre 144 milioni di euro (+23,7 per cento) e gli utili netti cumulati sono stati di 36,6 milioni di euro, con il Cet 1 che, al 31 dicembre 2014, era pari al 17,70 per cento e, ora, ha raggiunto quota 22,25 per cento”, sottolinea il direttore generale Gilberto Noacco.

Anche le masse amministrate, dal 2015 a fine 2019, hanno fatto un balzo eccezionale del 38,3 per cento, con un notevole contributo dato dai mutui casa che, in 5 anni, sono stati oltre 3.000 nel mentre le polizze assicurative sottoscritte sono state quasi 30.000″, conclude Noacco.