Infortuni e malattie, i dati Fvg nella giornata nazionale delle vittime degli incidenti sul lavoro

I dati regionali Fvg sugli incidenti del lavoro.

I dati regionali Fvg che riguardano i primi otto mesi del 2020 comparati allo stesso periodo del 2019, segnano un calo di circa il 23% di infortuni totali denunciati e del 32% delle malattie professionali denunciate, pur con dei distinguo territoriali. Sono i numeri diffusi in occasione della 70esina edizione della Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro.

“Un appuntamento che deve farci riflettere sull’importanza della sicurezza sui luoghi di lavoro, per trovare soluzioni condivise ed efficaci in termini di prevenzione degli infortuni. Forte è l’impegno e la volontà di superare questa ferita sociale che lacera il nostro Paese”, come ricordato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Alla cerimonia della deposizione di una corona presso il cimitero di Monfalcone da parte dell’Anmil Gorizia hanno preso parte non solo amministratori locali, ma anche il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, e il consigliere regionale Giuseppe Nicoli.

“Da parte della Regione – ha detto il presidente – l’impegno è non solo di essere attenti con la prevenzione e la formazione, ma anche con un monitoraggio affinché non avvengano, magari attraverso il dumping aziendale, azioni come l’offerta di lavoro a prezzi stracciati a persone non formate che così rischiano anche la vita”.

“Attenzione a giudicare i casi mortali solo come numeri – ha avvisato però Marino Tusset, presidente di Anmil Gorizia – perché si tratta di persone, non di numeri. Da parte nostra, la battaglia è anche a livello scolastico, portando la nostra testimonianza e la nostra esperienza nelle scuole, così come lo facciamo nelle aziende dove ce lo permettono, per formare e spiegare cosa sia un infortunio sul lavoro”.

Sulla giornata è intervenuta anche Debora Serracchiani, che è la presidente della commissione Lavoro della Camera. “Nel Parlamento tutto dobbiamo esprimere un maggiore impegno verso il flagello delle morti bianche e in genere degli incidenti e delle malattie professionali. Nel tempo del Covid questa attenzione dovrebbe essere ancora più forte, e a noi tocca il compito di aggiornare la legislazione ai nuovi rischi, sapendo che l’epidemia ci pone di fronte a un fenomeno inedito e a problemi di sistema”, ha commentato.