Caro energia, il Consorzio di bonifica vara le misure antispreco

Le misure antispreco del Consorzio di bonifica.

Reperire ai prezzi più vantaggiosi possibile l’energia necessaria per il funzionamento degli impianti, contenere i consumi idrici, evitare ogni spreco. Sono le misure che intende intraprendere il Consorzio di Bonifica Pianura Friulana contenute in un documentoredatto in questi giorni; rivolti sia al servizio irriguo che a quello idraulico, gli interventi coinvolgono tutti i consorziati, chiamati a contribuire all’impegno di ridurre gli sprechi e a limitare, quando non necessario, l’irrigazione. “L’obiettivo è duplice: contenere i costi e i consumi idrici – afferma la presidente del consorzio, Rosanna Clocchiatti -. L’acqua è una risorsa limitata e sempre più preziosa, che può essere, se non utilizzata al meglio, insufficiente a coprire le reali esigenze dell’agricoltura”. Le nuove misure dovrebbero portare a un risparmio in bolletta pari al 10% circa, oltre alla razionalizzazione della risorsa idrica e a un utilizzo più oculato. 

Per la bonifica idraulica, il funzionamento impianti idrovori privilegerà le ore notturne; vi sarà un miglioramento gestionale per l’irrigazione a scorrimento, i pozzi più energivori verranno attivati con un timer di accensione e spegnimento, anche con telecomando; nell’irrigazione ad aspersione sarà ridotta la pressione da minimo 0,1 bar a massimo 0,5 bar in tutti gli impianti; saranno posizionati pluviometri per verificare i mm di pioggia caduti e valutare di conseguenza la possibilità di spegnimento temporaneo degli impianti. Infine, contribuiranno al risparmio anche l’illuminazione a LED nella manutenzione e nell’efficientamento energetico dei motori elettrici delle pompe di sollevamento ogni volta si debba procedere alla loro sostituzione.

Ma questi interventi saranno sufficienti a contenere i costi ai livelli degli scorsi anni, coerentemente con le risorse previste nel bilancio consortile? “Non sono la panacea di tutti i mali ma porteranno un risparmio di circa il 10% – informa Clocchiatti -. Confidiamo anche sul senso di responsabilità dei consorziati per una irrigazione senza sprechi e oculata che possa contenere i disagi di natura economica che potrebbero profilarsi negli  anni a venire”. Nel 2021 l’ente ha speso 5.150 mila euro. Nel 2022 a parità di kWh (23 milioni circa) si spenderanno 6,850 mila euro (1.700.000 in più), stima calcolata con i prezzi di gennaio che già hanno subito notevoli aumenti. Già il 2021 è stato un anno record per la bolletta, ma non per i consumi: nel 2019, infatti, si sono consumati 25,400 milioni kWh, per una spesa di 4.930 mila euro.

La volontà del consorzio di mantenere i canoni invariati, come avviene sin dal 2013, era stata confermata anche per l’anno in corso (eventuali maggiori oneri verranno coperti con una riduzione delle spese in altri settori o con le riserve del bilancio consortile), “ma se l’aumento dell’energia verrà confermato dalle analisi eseguite al termine della compagna irrigua – preannuncia la presidente del consorzio di bonifica – ci si riserva di valutare eventuali aumenti dei canoni, poiché situazioni di disavanzo potrebbero mettere in pericolo la stessa capacità del Consorzio di fornire i servizi richiesti ai consorziati”. Le centrali idroelettriche dell’ente, infatti, producono pressoché la stessa energia che acquista, ma il prezzo di vendita dell’energia è notevolmente inferiore. Inevitabile, perciò, l’aumento delle tariffe pre e post campagna irrigua.