Donazioni di sangue, l’AFDS chiude il 2025 oltre gli obiettivi

Il bilancio e il futuro dell’Afds Udine.

Cosa serve, quando serve, ma anche quanto serve: è su questo triplo principio che si fonda oggi il modello organizzativo della raccolta di sangue, radicalmente diverso rispetto al passato e a cui l’AFDS di Udine si è prontamente adeguata.

All’inizio di ogni anno, il Centro Regionale Sangue indica alle associazioni di volontariato gli obiettivi precisi da raggiungere, obiettivi che si basano sulle esigenze del sistema sanitario locale e sulle richieste che si prevede giungano dall’esterno. Lo scopo è quello di garantire al Friuli-Venezia Giulia, come sempre, l’autosufficienza, ma evitando qualsiasi forma di spreco, senza generare surplus difficili e costosi da gestire.

I numeri delle donazioni.

“Nella provincia di nostra competenza quest’anno abbiamo donato 23.015 sacche di sangue intero e 10.536 unità di plasmaferesi, con un surplus rispettivamente di 1.231 sacche e 491 unità. Possiamo quindi affermare: Missione compiuta!”. Sono questi i numeri resi pubblici dalla presidente provinciale dell’AFDS di Udine, Manuela Nardon, in occasione del tradizionale incontro con la stampa di fine anno, a cui hanno partecipato anche Andrea Bontadini, coordinatore del Centro Regionale Sangue, Giovanni Barillari, direttore del Centro trasfusionale di ASUFC, Denis Caporale, direttore generale di ASUFC, Alessandro Venanzi, vicesindaco del Comune di Udine, e Riccardo Riccardi, assessore regionale alla Salute FVG.

Nardon ha voluto così ringraziare prima di tutto i 51mila iscritti all’AFDS, di cui oltre 25mila sono donatori attivi. Come ha anche ringraziato i vertici sanitari e quelli istituzionali e in particolare il dottor Bontadini che dal primo gennaio passerà il testimone avendo raggiunto la pensione. Ha quindi illustrato le principali attività svolte negli ultimi dodici mesi. Tra esse la Maratona di Dono di 24 ore, che ha coinvolto oltre 200 donatori e una cinquantina di professionisti del reparto trasfusionale; il raduno motociclistico “In moto per il Dono”, con 150 centauri partecipanti, che ha toccato tre città friulane iscritte nell’Unesco; l’ormai tradizionale appuntamento di “Maturità è” con migliaia di studenti delle scuole superiori di Udine; la Coppa Dono, organizzata assieme al Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia della FIGC il cui presidente Ermes Canciani ha voluto fare un intervento.

“Costante e strategica – ha aggiunto Nardon – è stata l’attività delle due nostre autoemoteche perché continuano ad avere un ruolo importante: a fine 2025 avranno effettuato 351 uscite, mentre per il prossimo anno sono già state programmate 311 uscite che andranno dai borghi più remoti, agli istituti superiori di tutta la provincia. Tra le uscite realizzate quest’anno voglio citare quella organizzata dal gruppo giovani Medio Torre assieme agli amici dell’ADMO per rinsaldare la collaborazione con altre associazioni che come noi si occupano della salute delle persone”.

I progetti per il 2026.

L’incontro è servito anche per traguardare i prossimi mesi. “Nel 2026, ricorreranno i cinquant’anni dal terribile terremoto che devastò una buona parte del Friuli e che causò quasi mille morti – ha ricordato Nardon -. Quel dramma e l’epopea che ne scaturì furono uno spartiacque anche per noi donatori di sangue. Infatti, l’emergenza sanitaria spinse tantissimi friulani a recarsi in ospedale per porgere per la prima volta il proprio braccio. Si accese un entusiasmo collettivo che consolidò e radicò ancora di più l’AFDS. Intendiamo quindi valorizzare questa pagina fondamentale della nostra storia e saremo al fianco delle istituzioni nel percorso del ricordo che culminerà il prossimo 6 maggio”.

Sguardo sul 2026 anche grazie ai tradizionali calendari dell’AFDS, presentati al termine dell’incontro, che per questa edizione sono stati disegnati dai giovani studenti dei corsi di grafica dell’ENAIP, grazie alla disponibilità della direttrice Paola Stuparich.