Festa di Liberetà della Cgil: le preoccupazioni sulle Case di Comunità.
Sanità territoriale e continuità assistenziale al centro del dibattito alla 15ª Festa regionale di Liberetà, organizzata dal Sindacato pensionati Cgil e ospitata a Pradamano. La tavola rotonda ha acceso i riflettori sui ritardi nell’attuazione degli obiettivi del Pnrr in Friuli Venezia Giulia, che prevedono la realizzazione di 32 case della comunità entro il 2026.
“Si tratta di obiettivi fondamentali per garantire la presa in carico e la continuità assistenziale – ha dichiarato il segretario generale dello Spi Fvg, Renato Bressan – in una regione che conta il 28% di popolazione anziana, 330 mila over 65, di cui 38 mila non autosufficienti”.
La carenza di medici di base e di un livello intermedio di assistenza tra ospedali e cittadini resta una delle criticità più gravi, ha evidenziato Daniela Bais, responsabile sanità dello Spi Fvg. “Un ruolo che un tempo spettava ai distretti – ha ricordato – e che ora dovrà essere garantito dalle case della comunità. Ma, a settembre 2025, siamo ancora a quota zero“.
Secondo lo Spi, le strutture non dovranno essere soltanto un “filtro” per alleggerire il carico degli ospedali e dei pronto soccorso, ma veri luoghi di integrazione tra servizi sanitari e presa in carico dei pazienti, soprattutto nelle aree urbane.
Un appello rilanciato anche da Stefano Cecconi, responsabile del dipartimento sociosanitario dello Spi nazionale: “Il modello a cui guardiamo è quello del to care, basato sulla presa in carico e sull’assistenza di lungo periodo, piuttosto che sul to cure, incentrato sulle prestazioni e più esposto alla crescita della spesa privata”.
Sul tema è intervenuto anche Ugo Agiollo, segretario Spi Veneto, ricordando che in quindici anni di governo regionale la quota di spesa sanitaria privata è passata dal 4 al 14%. Una dinamica che preoccupa anche oltre confine, come ha spiegato Franciska Cektovic, presidente del sindacato pensionati sloveno Suh, citando la recente riforma sull’assistenza approvata in Slovenia.
Lo Spi Fvg intende portare queste priorità al tavolo di confronto con la Regione, in base al protocollo firmato con l’assessorato alla Sanità. Temi centrali anche per la Cgil Fvg, che si prepara alla discussione sulla prossima finanziaria regionale. “Il confronto partirà dal documento “L’importante è la salute” – ha ricordato Michele Piga, segretario generale Cgil Fvg – che mette al centro liste d’attesa, carenza di medici, continuità assistenziale e il ruolo del privato accreditato, che deve essere regolato per garantire qualità e appropriatezza dei servizi”.




