La luna sott’acqua si è aggiudicato la Menzione d’Onore al Piano B Film Festival.
Il film sul Vajont La luna sott’acqua di Alessandro Negrini si è aggiudicato la Menzione d’Onore a Roma alla prima edizione di Piano B Film Festival, manifestazione che si svolge nella capitale al Cinema Madison. Il film è stato molto apprezzato dalla giuria presieduta dal regista Pietro Mereu.
Interamente girato a Erto, il paese risparmiato dall’onda del Vajont che il 9 ottobre 1963, il giorno della tragedia in cui morirono 1917 persone, lo sovrastò per infrangersi qualche chilometro più in là, a Longarone. Nonostante sia sopravvissuto intatto, fu dichiarato inabitabile costringendo i duemila abitanti ad andarsene. Di questi, un centinaio tornarono ad occupare le loro case illegalmente, con un atto di resistenza che ha permesso a Erto di continuare a esistere.
Il film ha di recente vinto il Premio Speciale della Giuria a Londra al Crossing the Screen International Film Festival ed ha vinto la sezione “Confini” dell’Ischia Film Festival, ed è stato selezionato in festival in Irlanda, Portogallo, Inghilterra e Brasile.
La luna sott’acqua.
La luna sott’acqua racconta la storia questa storia in una favola onirica ma altrettanto reale: il film si dipana nell’arco di 10 anni, durante i quali Alessandro Negrini ha frequentato Erto per raccontare le vite degli ertani sospese in un eterno post-tragedia e immerse in diverse dinamiche, tra politica e interessi vari, tra cui quello dell’ambiente dell’arte contemporanea, mal vissuto dai sopravvissuti.
È un film sui vinti e sul loro indomabile canto, sul tempo, e su una natura che respira come un co-protagonista. Violata dal genere umano a scopo di profitto, la natura rivela la possibilità di un’imprevedibile vita oltre ogni ferita. Una rêverie che oscilla tra sogni, retorica politica e inaspettate pressioni di ambienti artistici, tra vita quotidiana e inconscio collettivo, tra cicatrici e realismo magico, nutrito di mito, natura e origini perdute. Un ritratto emotivo fermato sul crinale di una domanda: qual è il confine tra il preservare la propria memoria e la necessità di sopravvivere al dolore e ritrovare una speranza?
Il film è prodotto dalla friulana Incipit Film e finanziato dalla Friuli Film Commission, Piemonte Film Commission, Norwegian Film Institute e il fondo europeo Media. Il direttore della fotografia è il norvegese Odd Geir Saether, collaboratore di David Lynch, e la voce narrante è di Maria Pia Di Meo, storica doppiatrice di Meryl Streep, Jane Fonda, Vanessa Redgrave.