Imprese giovanili in Friuli Venezia Giulia: ancora poche ma in crescita

Un quadro in lieve crescita per le imprese giovanili in Friuli Venezia Giulia, che mostrano un andamento migliore rispetto al calo registrato a livello nazionale registrato al primo trimestre 2025, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, e risalgono fino a circa la metà la classifica fra le regioni, dove fino a pochi anni fa il Fvg era sempre all’ultimo o penultimo posto. I dati sono stati elaborati dal Centro Studi della Camera di Commercio di Pordenone-Udine e presentano un’analisi dettagliata del fenomeno nel territorio regionale, con confronti con il resto d’Italia.

Imprese giovanili in Fvg: controtendenza rispetto al nazionale.

Le imprese giovanili in Friuli Venezia Giulia sono 6.751 al 31 marzo 2025 e rappresentano il 7% del totale delle 96.752 imprese regionali. Questo dato è al di sotto della media nazionale, che si attesta al 7,5%. A differenza del trend nazionale, però, dove le imprese giovanili al netto delle cancellazioni d’ufficio sono calate del 2,8% rispetto al 2024, in Fvg si è registrato un lieve aumento dello 0,3%.

I dati provinciali.

L’incidenza delle imprese under 35 è superiore alla media regionale a Trieste (8,4%) e Gorizia (7,4%), mentre è inferiore a Udine (6,4%). Il dato di Pordenone è in linea con la media regionale del 7%. La maggior parte delle imprese giovanili si concentra nella provincia di Udine, che ospita il 44,1% delle 6.751 aziende.

I settori che trainano la crescita.

Nel 2024, sono state 1.653 le nuove imprese giovanili aperte in Friuli Venezia Giulia. I settori con il maggior numero di nuove iscrizioni sono stati le costruzioni con 298 nuove attività, il commercio all’ingrosso e al dettaglio con 241 e il settore primario con 127. Le costruzioni da sole costituiscono il 18% delle nuove iscrizioni totali, quasi un’impresa su cinque.

Se si osserva l’incidenza delle imprese giovanili sul totale delle imprese di un settore specifico, i valori più alti si trovano in attività di servizi (12,6%), attività finanziarie e assicurative (10,7%), e noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (9%).

Forma giuridica e composizione.

Le imprese giovanili tendono a essere più spesso imprese individuali, rappresentando il 79,3% del totale giovanile, un valore nettamente superiore al 51,2% registrato per le imprese non giovanili. Inoltre, più di un‘impresa su quattro a guida under 35 è straniera (28,5%) o femminile (26,9%), percentuali più alte rispetto alle imprese non giovanili.

Il commento di Da Pozzo.

“Storicamente – commenta il presidente dell’ente camerale friulano Giovanni Da Pozzo –, la nostra regione si colloca al di sotto della media italiana per incidenza di imprese under 35. Da un lato, questo è in parte dovuto al fatto che il tasso di disoccupazione giovanile è inferiore, spingendo molti a preferire un impiego da dipendente, e che abbiamo una minor percentuale anche di Neet, il 10,6% contro il 15,2% a livello Italia.

“Dall’altro ci spinge a fare sempre di più per diffondere la cultura d’impresa tra i più giovani – prosegue Da Pozzo – . L’impegno della Camera di Commercio è continuo su questo fronte: incontriamo gli studenti, proponiamo approfondimenti e realizziamo iniziative operative come quelle con Junior Achievement e gli incontri organizzati dal nostro Comitato imprenditoria giovanile. Abbiamo intensificato anche la nostra presenza “digitale”, con podcast e video su Spotify e YouTube, condivisi attivamente con le scuole, lavorando in sinergia anche con le categorie economiche. È fondamentale, specialmente in percorsi sempre più rilevanti come gli Its, puntare sulla formazione manageriale e sull’incoraggiare i giovani a credere che le loro idee possano trasformarsi in avventure imprenditoriali. Come sistema, abbiamo il dovere di creare le condizioni ideali per sostenere le startup e le imprese giovanili, fornendo loro gli strumenti e la fiducia necessari per avere successo“.

“Va sottolineato un rinnovato segnale di vivacità nel mondo dei nostri giovani imprenditori – conclude Da Pozzo – . Guardando ai dati, vediamo come le nuove generazioni stiano trovando opportunità in settori chiave per l’economia regionale, sempre più legati ad attività di servizi e all’innovazione“.