La luna sott’acqua, dal cuore del Friuli ai premi internazionali

La luna sott’acqua di Alessandro Negrini trionfa al Sibillini Film Festival

Un altro prestigioso riconoscimento per “La luna sott’acqua” di Alessandro Negrini, che si aggiudica il premio come Miglior Lungometraggio, sia tra i film di finzione che documentari, e vincitore assoluto al Sibillini Film Festival nella Regione Marche.

Interamente girato nella comunità di Erto, il film, frutto di una coproduzione Italia-Slovenia tra Incipit Film e Casablanca Film, sostenuto da Friuli Venezia Giulia Film Commission e Film Commission Torino Piemonte, continua a viaggiare con successo portando nel mondo la storia di resistenza e memoria di una comunità che ha vissuto una delle tragedie più dolorose del nostro Paese, il disastro del Vajont.

Negrini, abile narratore e grande affabulatore, è stato capace di costruire un racconto intenso e coinvolgente che fa viaggiare la storia di Erto oltre i confini locali, toccando il cuore di spettatori in Italia e all’estero.  Il regista ha trascorso moltissimo tempo con gli abitanti di Erto, creando con loro un legame forte e autentico che si riflette nella profondità del racconto, capace di restituire la voce e l’anima di questo paese.

L’ottavo premio internazionale.

Questo riconoscimento rappresenta l’ottavo premio internazionale per il film, che ha già trionfato in prestigiosi festival come il Crossing the Screen International Film Festival in Inghilterra, l’Ischia Film Festival e l’Ariano International Film Festival, oltre ad avere avuto nomination in importanti rassegne in Portogallo, Irlanda e Brasile, confermando la sua forza comunicativa e il successo a livello globale.

La cerimonia di premiazione si è svolta nella suggestiva Piazza Risorgimento di Amandola, davanti alla storica Chiesa di Sant’Agostino. Il premio è stato consegnato dal sindaco Adolfo Marinangeli e dal presidente della giuria, in una cornice emozionante e partecipata.

La giuria ha motivato il premio assegnato a La luna sott’acqua “per aver raccontato in modo, tanto realistico quanto intimo e onirico, la resilienza e la resistenza della comunità di Erto dopo la tragedia del Vajont. Quando il cinema può essere uno strumento efficace per contribuire alla giustizia sociale e civile.”

Nel pomeriggio, sempre parte del Sibillini Film Festival Negrini ha guidato un talk nell’ambito dell’“Aperitivo Cinematografico” intitolato Memoria e Utopia, dove, grande affabulatore capace di intrecciare racconto e visione, ha spiegato come la memoria non sia un semplice archivio di nostalgie, ma una forza viva, capace di aprire varchi nella rassegnazione. Una chiave per disobbedire all’ingiustizia e costruire il futuro. Ha raccontato di come questa idea si traduca nel cinema e nell’arte, strumenti per ribellarsi all’oblio e restituire voce a chi è stato dimenticato. Alternando riflessioni poetiche a momenti di ironia improvvisa, ha reso tangibile l’idea che ricordare non sia chiudersi nel passato, ma liberare energie per trasformare il presente.