Giovanni Galeone aveva 84 anni.
È morto a 84 anni Giovanni Galeone, allenatore carismatico e anticonformista che ha lasciato un segno profondo nel calcio italiano. Ricoverato da tempo all’ospedale di Udine, se n’è andato uno degli ultimi interpreti di un calcio che privilegiava la fantasia al risultato, la bellezza del gioco al pragmatismo, portando l’Udinese alla promozione in Serie A nel 94-95.
Il tecnico delle promozioni e del coraggio
In carriera, Galeone ha ottenuto quattro promozioni in Serie A: due con il Pescara, una con l’Udinese e una con il Perugia. Non vinse mai trofei importanti, ma la sua idea di calcio, spettacolare e coraggiosa, gli valse l’affetto dei tifosi e il rispetto di colleghi e giocatori.
Fu proprio a Udine, nel novembre del 1994, che prese in mano una squadra smarrita dopo l’esonero di Adriano Fedele e la condusse all’immediata risalita in Serie A: in 27 gare di Serie B fece 54 punti (16 vittorie, 6 pareggi, 5 sconfitte, 48 gol fatti e 26 subiti) e condusse i bianconeri al 2° posto finale nel campionato 1994-95, centrando la promozione.
Dal ragazzo di Trieste al maestro di Allegri
Nato a Napoli il 25 gennaio 1941, cresciuto a Trieste in una famiglia borghese, Galeone aveva nel sangue la curiosità intellettuale e la passione per la cultura. Amava Brecht e Sartre, leggeva romanzi e saggi, e parlava di calcio come di un’arte collettiva. Da giovane, nei campi profughi di Trieste, giocava contro i ragazzi jugoslavi: «Da loro ho imparato – raccontava – che il calcio deve essere spettacolo, non solo fatica e risultati».
Da centrocampista aveva vestito le maglie di Ponziana, Monza e Udinese, prima di intraprendere una lunga carriera in panchina. Il suo 4-3-3, con esterni offensivi e terzini spinti, fu un marchio di fabbrica: un calcio offensivo, tecnico, basato sulla libertà d’inventare.
Tra i suoi allievi più illustri c’è Massimiliano Allegri, che non ha mai nascosto di considerarlo un maestro. Ma anche tecnici come Gian Piero Gasperini e Marco Giampaolo devono molto alla sua filosofia. Negli ultimi anni si era ritirato dalla scena sportiva, ma restava un punto di riferimento per molti giovani allenatori.
Fedriga: “Lo ricordo con affetto e gratitudine”.
Giovanni Galeone ha lasciato un segno nello sport e il Friuli Venezia Giulia lo ricorda con affetto e gratitudine”. Lo ha dichiarato il governatore della Regione Massimiliano Fedriga, esprimendo il cordoglio per la scomparsa dell’ex allenatore.
“A Udine e con l’Udinese – ha aggiunto Fedriga – Galeone ha saputo trasmettere la sua passione, il suo stile di gioco innovativo e il suo spirito libero, contribuendo a scrivere una pagina importante della storia calcistica regionale”.





