Servizi sociali, oltre 9mila le persone prese in carico: i numeri del Friuli Centrale

Presentato il Bilancio Sociale 2024 dei Servizi sociali dell’Ambito Territoriale Friuli Centrale.

È stato presentato ieri mattina, nella sala Valduga della Camera di Commercio di Udine, il Bilancio Sociale 2024 dei Servizi sociali dell’Ambito Territoriale Friuli Centrale, alla presenza dell’assessore all’Equità sociale Stefano Gasparin e della presidente dell’Assemblea dei Sindaci Giulia Del Fabbro. L’appuntamento è stato utile a condividere con cittadini, famiglie, operatori ed enti del terzo settore un quadro completo delle azioni e dei risultati raggiunti nel sistema di welfare locale, con un’attenzione particolare all’evoluzione dei bisogni e alla qualità dei servizi rivolti alla popolazione.

Il bilancio dell’anno restituisce l’immagine di un welfare territoriale attento alle transizioni di vita: dai bambini ai giovani adulti, dalle famiglie in difficoltà agli anziani fragili, con politiche che intrecciano dimensione educativa, sostegno economico e diritto alla casa.

L’utenza: famiglie, minori, anziani e persone con disabilità

Nel 2024 i Servizi Sociali dell’Ambito “Friuli Centrale” hanno preso in carico 9.669 persone, pari al 6,13% della popolazione residente nei nove Comuni del territorio, un dato stabile rispetto all’anno precedente ma che conferma l’ampiezza e la complessità dei bisogni sociali.

L’utenza si distribuisce in modo equilibrato tra popolazione adulta (42,3%) e anziana (41,3%), con una quota rilevante di minori, più di 1500, rappresentanti ben il 16,35%, con un incremento (+2%) rispetto al 2023. In linea con i dati relativi alla distribuzione per genere della popolazione residente, la componente femminile risulta prevalente tra gli anziani (65%), mentre tra i minori si registra una maggioranza maschile (63%). Dal punto di vista della cittadinanza, oltre 74% degli utenti è di nazionalità italiana, ma quasi un quarto (25,4%) è composto da persone di cittadinanza straniera.

Sul fronte delle fragilità, il dato che spicca sono i 2.921 utenti con disabilità certificati ai sensi della 104/92, pari a quasi il 30% del totale, un dato in crescita costante negli ultimi anni. Quasi la metà (47%) ha più di 65 anni, ma una persona su cinque è minorenne: segno di una forte presenza di bisogni educativi. Solo nel 2024, l’Ambito ha attivato 327 interventi socioeducativi scolastici per minori con disabilità, con un investimento complessivo di oltre 1,5 milioni di euro, cui si aggiungono i servizi di trasporto, inserimento lavorativo e sostegno domiciliare.

La fotografia che emerge è quella di un territorio che invecchia – con un rapporto tra anziani e popolazione totale vicino al 10% – ma dove si rafforza il ruolo dei servizi rivolti ai bambini, agli adolescenti e ai nuclei familiari vulnerabili.

Tra le richieste rivolte ai Servizi sociali dell’Ambito “Friuli Centrale” nel 2024, quasi una su tre riguarda la perdita o la riduzione dell’autosufficienza. Seguono le domande legate adifficoltà economiche(17%), aiproblemi di salute(14,5%) e allefragilità familiari e relazionali (13,9%). Per quanto riguarda invece gli interventi erogati dai servizi sociali dell’ambito, nel 2024, più della metà (il 57%) erano destinati el sostegno della domiciliarità.


Un quadro che restituisce la fotografia di un territorio dove l’invecchiamento della popolazione, la precarietà lavorativa e le tensioni all’interno dei nuclei familiari rappresentano i principali fattori di vulnerabilità sociale.

Il sostegno abitativo

Un altro asse strategico è stato quello del sostegno abitativo, con una rete di servizi che ha affrontato situazioni di precarietà e marginalità crescente. Gli sportelli per la casa hanno gestito 675 colloqui, in prevalenza nel Comune di Udine, mentre i servizi di accoglienza hanno garantito 114 inserimenti temporanei e oltre 5.800 ore di accompagnamento educativo all’abitare.

Accanto agli interventi di emergenza, sono stati attivati programmi di lungo periodo come l’Housing First e l’Housing Led, destinati a persone e famiglie in percorso di reinserimento sociale e lavorativo. Nel complesso, la spesa dedicata al sistema abitativo e all’accoglienza ha superato 530 mila euro, con risultati significativi in termini di autonomia raggiunta e riduzione delle situazioni di cronicità.

I servizi di bassa soglia e l’emergenza marginalità

Accanto ai servizi di accoglienza abitativa e di inclusione, un ruolo cruciale nel 2024 è stato svolto dal servizio a bassa soglia, destinato alle persone adulte che vivono in condizioni di estrema marginalità. Attraverso 1.143 ore di intervento tra uscite in strada, colloqui e accompagnamenti sociali, gli operatori hanno intercettato 894 nuovi contatti, in larga parte uomini di cittadinanza extra-UE, offrendo ascolto, orientamento e primi percorsi di reinserimento.

Nel quadro del contrasto alla povertà estrema, l’Ambito ha inoltre potenziato il Centro servizi sperimentale “Stazione di Posta”, inaugurato a novembre 2023 e divenuto in breve tempo un presidio stabile di accoglienza diurna. Nel corso del 2024 vi hanno trovato supporto 855 persone, per il 96% uomini, a fronte di una presenza media giornaliera di 47 utenti e di un investimento complessivo di 133.800 euro. La struttura offre spazi per il ristoro, docce, lavanderia, consulenza legale, mediazione linguistica e supporto digitale (inclusa l’attivazione dello SPID), oltre a percorsi educativi di autonomia e partecipazione.

Il sistema di accoglienza notturna ha invece garantito ospitalità a 191 persone, di cui il 71% straniere, in larga parte con meno di 54 anni. Il dormitorio di via Pracchiuso, rafforzato a fine anno da una nuova struttura in via Pastrengo, rappresenta un punto di accesso sicuro per chi vive in strada, con interventi educativi personalizzati e tutoraggio individuale finalizzati alla costruzione di progetti di vita più stabili.

De Toni: “Una città che si prende cura di tutti”

“L’obiettivo è migliorare la qualità della vita dei cittadini, con particolare attenzione alle persone più fragili, dai minori alle famiglie, dagli anziani non autosufficienti, alle persone con disabilità o in condizioni di marginalità. Perché nessuno resti indietro. Questo impegno trova conferma anche nei dati: 10,8 milioni di euro sono stati destinati alle politiche per gli anziani, 10,6 milioni all’area minori, famiglia e disabilità, 2,7 milioni all’area adulti e inclusione sociale, mentre oltre 4 milioni sono stati impiegati per il personale dei servizi sociali.

Il Bilancio Sociale è anche un atto di trasparenza verso la comunità. È un modo per rendere conto del lavoro svolto e per misurare l’impatto delle politiche sociali sul territorio, in linea con i principi di una pubblica amministrazione che si adatta ai tempi e migliora.

Ringrazio per questo tutti gli operatori e le operatrici dei Servizi sociali comunali, i dirigenti, le associazioni, i volontari e i cittadini che ogni giorno contribuiscono a rendere più coeso, inclusivo e umano il nostro territorio. Il welfare locale è il pilastro alla base di una comunità per una città che si prende cura di tutti, una città più giusta e più solidale”, è il commento del sindaco di Udine Alberto Felice De Toni.