Gran finale per la rassegna Enoarmonie all’abbazia di Rosazzo

Il finale per Enoarmonie all’abbazia di Rosazzo.

Gran finale, domenica 14 aprile, per la rassegna Enoarmonie, festival itinerante ideato e curato dall’Associazione musicale Sergio Gaggia di Cividale (con il supporto di numerose realtà, pubbliche e private) e imperniato sull’insolito e accattivante abbinamento tra alta musica e vini d’eccellenza.

Nella giornata in cui calerà il sipario sull’edizione 2019 del festival l’orario dell’appuntamento sarà speciale: anziché il consueto eno-concerto serale sarà proposta una matineé, che sarà accolta, a partire dalle 11, nell’incantevole cornice dell’abbazia di Rosazzo, sulle alture di Oleis. Protagonisti dell’evento saranno la formidabile pianista Irene Veneziano (che si esibirà su musiche di Chopin e Mussorsky, 2 Scherzi e i celeberrimi Quadri di un’esposizione) e, nel ruolo dell’enorelatore, il critico Umberto Berti, apprezzatissimo divulgatore e coautore del format targato Gaggia: a lui il compito di delineare le sinestesie fra i brani in scaletta e i rinomati vini dell’Azienda Livio Felluga.

“Si tratta – assicura Andrea Rucli, presidente della Gaggia – di un’occasione in cui tutti gli elementi che, insieme, concorrono a creare l’evento sono di massimo livello. Il luogo prescelto è di rara bellezza, fra i più suggestivi complessi religiosi dell’intero Friuli, e vanta un’acustica eccellente, spesso usata per le registrazioni anche dalle grandi etichette”. Irene Veneziano ha debuttato nel 2011 al Teatro Alla Scala di Milano. Ha ricevuto la prestigiosa “Borsa di studio G. Sinopoli” dal Presidente della Repubblica Napolitano, al Quirinale, e vinto una trentina di concorsi pianistici, nazionali e internazionali.

Chiusura eccellente, insomma, per la XIII edizione di Enoarmonie, che ha superato ogni precedente record di affluenza. La rassegna è stata realizzata grazie al fondamentale sostegno della Regione, delle aziende vitivinicole, di Civibank e dei Comuni di Corno di Rosazzo, Cormons, Manzano, Cividale, Gorizia, Mossa, San Giovanni al Natisone e ha goduto della collaborazione di Slowfood e del Movimento turismo del vino.