Futuro del punto nascita di San Vito, l’incontro con i sindaci

L'assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi con i vertici dell'azienda sanitaria e i sindaci dell'ambito del sanvitese presenti all'incontro svoltosi a Pordenone

“La scelta di congelare il punto nascita di San Vito al Tagliamento non è dettata dalla politica ma è figlia di decisioni tecniche e operative, operate dai professionisti nell’ambito di un progetto di riorganizzazione in sicurezza per mamme e bambini. Da parte nostra c’è la volontà di confronto con i sindaci e il territorio ma le scelte non possono prescindere dalla sicurezza delle persone. Chi chiede il dialogo dev’essere pronto anche ad ascoltare“.

Lo ha detto l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi partecipando a Pordenone all’incontro con i primi cittadini dell’ambito del sanvitese, vertice tenutosi nella sede dell’Asfo.

Alla presenza del direttore generale dell’azienda sanitaria del Friuli Occidentale Giuseppe Tonutti, del direttore sanitario Michele Chittaro, del direttore responsabile del reparto di ginecologia dell’ospedale di San Vito Roberta Pinzano e del direttore della struttura complessa di pediatria e neonatologia Roberto Dall’Amico, l’esponete dell’esecutivo ha dapprima ascoltato i sindaci che avevano chiesto l’incontro per poi fare chiarezza sul percorso che ha portato alla decisione di congelare l’attività nel nosocomio sanvitese.

“Queste scelte – ha detto Riccardi – non vengono prese a cuor leggero ma sono compiute ascoltando i professionisti che operano in questo settore, i quali ci dicono che le condizioni di chi partorisce a San Vito non sono più sicure a seguito della riduzione oggettive delle nascite e anche alla mancanza di sufficienti professionisti che operano nel reparto. Pertanto le decisioni maturate non sono contro qualcuno ma a favore della sicurezza di chi utilizza le strutture pubbliche, legate ai tempi in cui viviamo e a scelte che sono state rinviate per troppi anni. Ragioniamo ancora su indicazioni che fanno riferimento ad un impianto varato 30 anni fa ahinoi ancora in discussione. Le scelte non sono più rinviabili perché il nostro modello di offerta dei servizi non si è adeguato negli anni, non riesce a dare risposte perché organizzato per bisogni di una società che oggi non c’è più. Se lasciamo ancora tutto così com’è, il sistema reggerà ancora per poco: adesso il problema non è più legato solo alle risorse disponibili ma anche e soprattutto all’assenza di professionisti, la cui assenza “pesa” sul punto nascita di San Vito. Questa decisione però non influirà sul futuro del nosocomio, che invece resterà nel pieno della sua operatività”.

“Le difese del campanile e la sicurezza – ha aggiunto Riccardi – sono due cose che fanno fatica a convivere. Se è giusto e doveroso che i sindaci partecipino alla discussione perché sono i rappresentanti dei cittadini, la programmazione sanitaria è cosa diversa in quanto deve tenere conto di un bene superiore che è la salute in sicurezza all’interno del territorio regionale e non di una singola azienda. A ciò si aggiunge il fatto che la responsabilità sugli interventi è in capo ai professionisti che operano negli ospedali e non di chi agita le bandiere nelle piazze. La mia presenza oggi fa seguito ad una legittima richiesta dei primi cittadini con i quali è giusto avere un confronto nel contesto di un rispetto istituzionale. Ma se si vuole spostare l’ambito del dibattito nell’aula di un tribunale come si è già annunciato di fare, allora ci si assume la responsabilità della scelta e le risposte verranno date in quella sede”.