Perse la vita sul bus erasmus, inizia il processo per dare giustizia a Elisa

Svolta nel caso.

Si avvicina l’avvio del processo per la strage del bus erasmus, il tragico incidente nel quale, il 20 marzo 2016 a Freginals, in Catalogna, persero la vita 13 studentesse, tra le quali la friulana Elisa Valent, 25enne di Venzone. Le udienze inizieranno nei primi mesi del 2020. Difesa e accusa stanno raccogliendo tutti i documenti necessari per l’avvio del procedimento che, finalmente, a tre anni e mezzo dalla tragedia, potrà fare chiarezza su quando accaduto.

La giustizia spagnola aveva già tre volte archiviato il caso fino a quando, a fine ottobre, la Corte d’Appello di Tarragona ha accolto l’ultimo ricorso dei parenti delle vittime e ha deciso un processo per stabilire le responsabilità.

L’imputato, accusato di omicidio colposo, è l’autista del pullman, un 62enne che stava effettuando la tratta da Valencia a Barcellona. In un primo momento, ai soccorritori, aveva confessato di essersi addormentato, ma poi aveva ritrattato. Il conducente era risultato negativo ai test sull’alcol e le droghe, non stava usando il telefono e aveva regolarmente svolto la sosta. Per questo, finora, i giudici spagnoli avevano stabilito che non ci fossero elementi sufficienti per processarlo.

Ora, invece, la svolta, complici anche gli elementi raccolti grazie alla scatola nera, che avrebbe evidenziato vari cambi di velocità. Tutto da chiarire anche lo stato di manutenzione del veicolo: il perito della Procura di Amposta, infatti, aveva concluso che era impossibile stabilire se i freni funzionassero o no. I genitori, adesso, sperano che si possa finalmente fare luce su quanto accaduto.

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