Piano di salvaguardia del lago di Cavazzo: “Servono garanzie”

Interrogazione dei consiglieri Morettuzzo e Bidoli sul lago.

A che punto sono i progetti per la salvaguardia del lago di Cavazzo? Lo chiedono i consiglieri regionali del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo e Giampaolo Bidoli, richiamando i contenuti di un’interrogazione da loro stessi presentata per chiedere “alla Giunta Fedriga di far luce sulle attività del Laboratorio Lago dei Tre Comuni, il tavolo tecnico istituito per individuare le criticità del lago di Cavazzo“.

L’obiettivo dei due consiglieri, inoltre, è quello “di proporre soluzioni finalizzate a recuperarne le condizioni di naturalità e di garantirne la fruibilità, anche a fini turistici e in conformità al Piano regionale di tutela delle acque con una destinazione di spesa di 50mila euro per il 2019″.

Moretuzzo e Bidoli chiedono anche di sapere “se il Laboratorio Lago dei Tre Comuni ha elaborato un piano di lavoro, a che punto è l’attuazione di tale piano e se sono state avviate adeguate progettualità, al fine di costruire l’opera di bypass per convogliare direttamente le acque gelide e torbide della centrale di Somplago. In questo modo, diminuirebbe l’impatto sul livello del lago, soggetto a forte oscillazione, sulla sua fruibilità turistica e sulle attività legate alla pesca”.

“Sulle acque del canale di scarico del lago verranno realizzate tre centraline idroelettriche – ricordano i due consiglieri del Patto per l’Autonomia – che andranno ad aggiungersi al progetto del Consorzio di Bonifica Friulana di derivazione irrigua dallo stesso canale di scarico. Queste centraline potrebbero continuare a turbinare acqua proveniente dal lago, una volta che la centrale di Somplago entrasse in fermo, con il rischio concreto di un abbassamento del livello a causa dell’acqua turbinata. Con l’opera di bypass, che porterà le acque in uscita dalla centrale direttamente nel canale di scarico del lago, centraline e derivazione irrigua potranno essere realizzate senza comportare importanti interferenze con il bacino”.

“Chiediamo alla Giunta regionale chiarezza sullo stato di fatto. Non vorremmo – conclude la nota – che il Laboratorio Lago dei Tre Comuni fosse un espediente al quale non fanno seguito azioni concrete per la rinaturalizzazione e fruibilità dello stesso lago, dimostrando di non comprenderne la strategicità per lo sviluppo della valle e del suo circondario più vasto, ma anche per il sistema acquifero”.