Ater, è polemica. Bolzonello del Pd: “Alto Friuli spazzato via”

La replica del Pd alla decisione della Giunta.

“La riforma delle Ater massacra i territori, continuando a penalizzare pordenonese e isontino, e moltiplica le poltrone, riportando i cda al posto degli amministratori. Il tutto fatto con il metodo che ormai contraddistingue la giunta Fedriga, blitz che escludono una vera condivisione”. 

A dirlo è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Sergio Bolzonello, commentando la calendarizzazione d’urgenza per approvare il ddl 56 “Ordinamento delle aziende territoriali per l’edilizia residenziale, nonché modifiche alla legge regionale 1/2016 in materia di edilizia residenziale pubblica”.

“La richiesta di urgenza è l’ennesima follia della Giunta in sfregio al ruolo del Consiglio e dei consiglieri. Nelle ripetute riunioni dei capigruppo, per fissare i lavori dell’aula e calendarizzare le leggi da approvare, non è mai stata fatta menzione dell’urgente necessità di intervenire sulle Ater. Comunicarlo oggi in Consiglio, in apertura della sessione di assestamento, non fa altro che confermare l’improvvisazione con la quale opera il centrodestra”.

Secondo Bolzonello, “è incredibile come la maggioranza e la Giunta regionale, dopo due omnibus di fila, si siano dimenticati dell’imminente scadenza dei direttori dell’Ater e ora si corra ai ripari con una legge raffazzonata e non meditata che va a colpire duramente i territori”.

“Per quanto possibile commentare nel merito una legge che ci è stata consegnata durante i lavori d’aula sull’assestamento (con una email inviata alle 10.22) – prosegue Bolzonello -, appare evidente come con un colpo unico la Giunta Fedriga spazzi via l’Alto Friuli mettendolo ‘sotto’ il controllo di Udine e tolga autonomia alle Ater di Pordenone e Gorizia che perderanno il direttore e saranno costrette a fare riferimento a Udine e Trieste. E non si pensi che i cda possano in qualche modo compensare questa situazione. Insomma, un duro colpo per il pordenonese che perde autonomia e anche all’isontino che continua a essere depredato”.

Infine, conclude il capogruppo dem: “Anche sui costi, siamo di fronte a una situazione imbarazzante, un vero poltronificio. Passiamo da zero poltrone, attualmente sono i direttori generali dipendenti interni ad amministrare le Ater, a quattro cda per piazzare altri membri della corte di Fedriga”.

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