Caro benzina e distributori in crisi, con le feste di Natale tornano le code per fare il pieno oltreconfine

Il risparmio sul pieno di carburante oltreconfine.

Il risparmio d’oltreconfine sul pieno di carburante è sempre d’attualità. Dopo i pesanti rincari di benzina e gasolio d inizio anno, la fuga verso i distributori di Austria e Slovenia, da parte di chi abita nelle zone di confine ma non soltanto, si è fatta ancora più massiccia.

Del resto, sono i numeri a parlare chiaro perché nei paesi vicini, nonostante la riduzione messa a disposizione dalla Regione Fvg, rifornirsi rimane più conveniente. Un abitante di Tolmezzo, ma anche chi risiede nel Gemonese o in altre parti del territorio, non ha difficoltà a raggiungere in poco tempo l’Austria o la Slovenia, magari abbinando una “gita fuori porta” al pieno, acquistando anche altri beni che si trovano a prezzi inferiori quali, per esempio, le sigarette. Un rapido calcolo è presto fatto.

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Calcolando lo sconto regionale di 0,21 centesimi al litro se benzina o 0,14 centesimi se gasolio per chi è residente in fascia 1, quella a contributo maggiorato, per fare un pieno di 50 litri si spendono più di 70 euro. Il confronto più impari è quello con l’Austria. Tradotto in cifre, per rabboccare il serbatoio fino all’orlo occorrevano all’incirca 60 euro. Calcoli simili si possono fare con la vicina Kranijska Gora. Certo, per arrivare fino là bisogna fare molti chilometri, ma molti approfittano di un giretto in Austria o in Slovenia per riempire il serbatoio fino all’ultima goccia possibile.

Con tanti saluti alle casse dell’erario italiano. D’altronde si sa: a pesare, e non poco, sul prezzo di un litro di carburante in Italia sono le accise. Sono pari al 60,55% dell’importo unitario, compresa l’Iva del 22%, se ne va in imposte. Per il 23% circa incide la quotazione del prodotto raffinato, mentre un altro 13,47% va a coprire i costi e il margine delle compagnie. La marginalità di chi gestisce un distributore – e spesso è vittima delle lamentele degli automobilisti italiani – è pari appena al 2,92% (tutti importi riferiti E se la benzina, in autostrada, ha spesso scavalcato ultimamente il muro dei 2 euro al litro, ha fatto molto discutere anche la promessa del Governo, finora non mantenuta, di tagliare le accise sul carburante.

“Pensare di rinunciare d’un tratto a un gettito che incide parecchio sulla fiscalità del carburante, con un impatto sicuro e quasi quotidiano sull’erario, era semplicemente impensabile – fa notare Bruno Bearzi, da tre mesi presidente nazionale di Figisc, la federazione italiana gestori impianti carburante -. Questa è una partita complicata”.

Per i gestori sono, comunque, anni difficili. “Chi dispone di attività collaterali come una piccola officina, il lavaggio auto o il gommista riesce a rimanere aperto e ad arruolare un collaboratore che segua questa parte del business – evidenzia Bearzi -. Il rifornimento offre un margine lordo di soli 3 centesimi al litro e la sostenibilità di una stazione di servizio può essere agevolata proprio dall’offrire qualcosa di supplementare ai propri clienti”. Intanto, però, il pieno oltreconfine rimane ben più conveniente. E ai cittadini, a conti fatti, è la cosa che interessa di più.

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