Niente cortei e feste, un Primo maggio amaro in Friuli anche per l’allarme disoccupazione

La Festa dei lavoratori tra precarietà e futuro incerto.

E’ il primo maggio e tra serrande abbassate, luci spente e piazze silenziose, questa giornata diventa un momento di riflessione collettiva. Anche in Friuli, le celebrazioni dedicate al lavoro non si terranno come di consueto. Mancheranno i tradizionali cortei a Cervignano, Pordenone, Trieste e Gradisca d’Isonzo e anche la sagra di San Giuseppe Lavoratore a Gemona, le grigliate con amici nei campi e le prime tintarelle di sole a Lignano. Non si svolgerà nemmeno “Ville Aperte“, appuntamento fisso da quasi vent’anni che coinvolge Itineraria, le guide turistiche del territorio e l’associazione “Noi cultura e Turismo”. L’iniziativa porta alla scoperta delle dimore storiche di Buttrio, Manzano, Pavia di Udine, Pradamano, Premariacco e San giovanni al Natisone promuovendo anche le eccellenze enogastronomiche del territorio.

La Festa dei lavoro quest’anno si celebra a casa con flash mob dalle finestre e tante preoccupazioni per un momento sempre più difficile e incerto. I lavoratori vogliono comunque far sentire la loro voce come è accaduto ieri a Udine, dove Confcommercio ha radunato nelle piazze virtuale migliaia di persone per chiedere l’apertura anticipata delle attività. Un’atmosfera diversa ci sarà anche al tradizionale concerto organizzato dai sindacati Cgil, Cisl e Uil a Roma. Il “concertone” sarà trasmesso alle ore 20 su Rai 3, con artisti come Vasco Rossi, Lo Stato Sociale, Francesco Gabbani che, nel pieno rispetto delle norme anticontagio, canteranno sulle note del tema “Il lavoro in sicurezza: costruire il futuro”.

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E proprio il futuro è quello che più spaventa. I dati sulla disoccupazione, in Friuli, non sono affatto confortanti. L’economia della regione è in ginocchio con un calo del Pil superiore al 7 per cento. Inoltre, il tasso di disoccupazione potrebbe addirittura toccare il 6,9 per cento. Il diritto al lavoro è un principio fondamentale della dignità e della libertà delle persone che per via della pandemia è messo in discussione da una crisi sociale, sanitaria e finanziaria. Il presidente del Consiglio regionale Fvg Pier Mauro Zanin sottolinea la vicinanza dell’Assemblea legislativa del Friuli a tutti coloro che vivono criticità. “Il nostro obiettivo – afferma Zanin – deve essere il mantenimento dei livelli occupazionali e l’avvio di un percorso di apertura non più rinviabile”.

“Il primo maggio – continua Zanin – offre anche l’opportunità di ragionare sulla disoccupazione e sull’estensione di flessibilità e precarietà nei contratti di donne e giovani”. Anche se la giornata sarà triste e piena di dubbi, “bisogna indirizzare gli sforzi a sostegno delle categorie che vivono maggiormente nell’incertezza, pur nella consapevolezza della capacità di riscatto, determinazione e coraggio dei friulani nei momenti di difficoltà”, conclude Zanin.