Gravi irregolarità a bordo, nave moldava bloccata in porto a Monfalcone

I controlli della Capitaneria di Monfalcone.

Nel porto di Monfalcone è stata detenuta una nave battente bandiera Moldavia, per le gravi irregolarità alle principali Convenzioni internazionali che regolano il trasporto marittimo, che hanno portato gli ispettori PSC (Port State Control) ad emettere il provvedimento amministrativo di fermo. Si tratta di una nave da carico lunga 100 metri, ormeggiata nel porto commerciale, di circa 4.500 tonnellate di stazza lorda.

Doveva trattarsi di un normale controllo di routine limitato agli aspetti ambientali e di security ma, una volta saliti a bordo, gli ispettori hanno notato alcune anomalie ritenute  come chiari motivi (“clear grounds”) per sottoporre la nave ad una ispezione dello Stato di approdo; attività che rientra nel quadro di un Accordo internazionale ratificato dall’Italia e da altri 26 Stati membri, denominato Memorandum di Parigi.

In particolare il team ispettivo ha rilevato 23 deficienze, delle quali 11 particolarmente gravi, attinenti sia aspetti strutturali che problematiche relative alle condizioni di vita a bordo. Le carenze riscontrate riguardano in generale la sicurezza della navigazione, l’antinquinamento e le condizioni di vita e di lavoro a bordo. Particolarmente significative le irregolarità relative ai sistemi di emergenza della nave, alle dotazioni di salvataggio e antincendio, agli aspetti di security, nonché alla preparazione e alla certificazione dei marittimi imbarcati. Inoltre è stato appurato che alcuni marittimi erano a bordo da più di un anno. Il fatto di non poter usufruire di un periodo di ferie, essendo costretti a stare lontano da casa, per un così lungo tempo, è una palese irregolarità alle convenzioni internazionali sul lavoro marittimo che è stata prontamente segnalata all’International Labour Organization, agenzia dell’ONU che vigila sulla tematica.

Visto il quadro informativo riguardante l’unità, piuttosto critico, è stata organizzata una cosiddetta ispezione “più dettagliata”, che ha impegnato il nucleo PSC complessivamente per 10 ore. La nave detenuta sta terminando le operazioni commerciali di sbarco di urea, sotto forma di rinfusa pulvirolenta, ma sarà autorizzata a lasciare il porto di Monfalcone solo successivamente a un’ulteriore ispezione di verifica, dopo aver accertato la rettifica delle carenze riscontrate. 

Con l’attuale detenzione salgono a tre le navi fermate, dall’inizio dell’anno, nel Compartimento Marittimo di Monfalcone, perché considerate pericolose per la sicurezza della navigazione. L’attività di controllo è effettuata in aderenza a convenzioni, accordi internazionali e direttive comunitarie sulla salvaguardia della vita umana in mare e della tutela ambientale, volta ad assicurare che i traffici marittimi siano effettuati nel rispetto degli standard sviluppati a garanzia della tutela dell’ambiente marino, dei lavoratori marittimi e della sicurezza della navigazione in generale.