Ha una rara malformazione e rischia la vita, neonata salvata al Burlo Garofolo

Le dottoresse Sagredini e Stampalija che hanno eseguito l'operazione al Burlo

La delicata operazione a una neonata al Burlo Garofolo.

Un raro teratoma cervicale di circa cinque centimetri alla base della lingua che in parte dislocava e comprimeva le vie aeree, scoperto durante il terzo trimestre di gravidanza. È stata questa la difficile situazione individuata dai medici dalla Medicina Fetale e Diagnostica Prenatale del Irccs “Burlo Garofolo”, diretta dalla professoressa Tamara Stampalija, in seguito all’invio da parte dell’ospedale di Monfalcone per il riscontro di “una massa nel collo a carico del feto”.

Individuato il teratoma con un’ecografia ostetrica di II livello e confermata la gravità della situazione anche dalla risonanza magnetica fetale, eseguita dalla dottoressa Flora Murru presso la Radiologia Pediatrica del Burlo diretta da Claudio Granata, si è deciso di intervenire approntando una complessa operazione, la cui gestione è stata discussa da un team multidisciplinare di ostetrici, anestesisti, chirurgi pediatri, neonatologi, otorinolaringoiatri e radiologi.

Un plauso al team multidisciplinare che ha permesso di risolvere una grave situazione con il lavoro di squadra. Ed è proprio il lavoro in team che rende strategica la mission del Irccs dell’Istituto materno infantile di Trieste, garantendone un ruolo determinante all’interno della Regione ma soprattutto a livello nazionale”, commenta il vicepresidente con delega alla Salute, Riccardo Riccardi che conclude: “Un augurio sincero ai neo genitori e alla piccola creatura che presto tornerà a casa”.

“Le masse cervicali – spiega la professoressa Stampalija – in particolare i teratomi, rappresentano malformazioni molto rare che al momento della nascita possono comprimere le vie aere del neonato e impedire la respirazione spontanea. In questi casi è indicata l’esecuzione della cosiddetta procedura “Exit” (Ex Utero Intrapartum Therapy), che consiste nell’esecuzione di un taglio cesareo con l’estrazione del feto dall’utero fino alle spalle e intubazione delle vie aeree mentre il feto è ancora connesso alla circolazione materna tramite la placenta e il cordone ombelicale”. In alcuni casi l’intubazione può essere particolarmente difficile e può rendersi necessaria una tracheostomia (accesso diretto alle vie aeree a valle della massa) oppure una rimozione chirurgica in urgenza della massa”.

L’équipe ostetrica per il taglio cesareo era composta da Gianpaolo Maso e Carlo Bouché, responsabile della Sala Parto, mentre la professoressa Tamara Stampalija controllava il benessere fetale con l’ecografia. Il team anestesiologico si è occupato della mamma e della bambina che è stata intubata, mentre era ancora collegata alla circolazione utero-placentare, dalla dottoressa Raffaella Sagredini, responsabile dell’Anestesia e Rianimazione. Successivamente la piccola paziente è stata presa in carico dal team di neonatologi condotto dalla dottoressa Laura Travan. Per fortuna non si è reso necessario eseguire procedure chirurgiche d’urgenza e la neonata ha potuto essere operata, pochi giorni dopo la nascita dal dottor Jurgen Schleef, direttore della Chirurgia Pediatrica e dal suo team.

La piccola paziente da qualche giorno sta respirando spontaneamente ed è in attesa di andare a casa, assistita dalle amorevoli cure di tutto il personale del Burlo e dei genitori che durante tutto il complesso percorso sono stati supportati dalla psicologa dottoressa Rosella Giuliani, nell’ambito del progetto promosso dall’Onlus Associazione Bambini Chirurgici del Burlo.