Snaidero chiude il reparto verniciatura: 28 esuberi, scatta l’agitazione

I lavoratori della Snaidero, la storica azienda di Majano, in stato di agitazione per la chiusura del reparto di verniciatura.

Da oggi, venerdì 19, i lavoratori della Snaidero saranno in stato di agitazione: la scelta, annunciata dalle segreterie territoriali di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil, verrà formalizzata già in giornata come risposta alla decisione, annunciata mercoledì sera dalla storica azienda di Majano, uno dei marchi leader in Italia nella produzione di cucine, di chiudere ed esternalizzare il reparto verniciatura, che implicherà 28 esuberi. Tutto questo, hanno spiegato in conferenza stampa i segretari territoriali Carlo Cimenti (Fillea), Sonia Quattrida (Filca) e Massimo Minen (Feneal), in prossimità dell’uscita dal contratto di solidarietà, che interessa tutti i 260 dipendenti della Snaidero e scadrà a inizio febbraio. 

“Siamo di fronte a una situazione molto seria e molto preoccupante, con l’aggravarsi di un lungo periodo di crisi che perdura dall’ingresso di Dea Capital come socio di maggioranza nel 2018 e ha visto un massiccio utilizzo di ammortizzatori sociali”, ha spiegato Carlo Cimenti, annunciando la proclamazione dello stato di agitazione già a partire da oggi.

“Solo nell’ultimo anno – ha aggiunto – ci sono stati 34 esuberi, la metà dei quali gestiti con accordi, ma il tempo della responsabilità è finito, di fronte a una scelta unilaterale, inaccettabile nel metodo e nel merito. Scelta che deve essere ritirata”. Un appello che i sindacati rivolgono sia al socio di maggioranza (con Dea Capital prossimo alla cessione a un altro fondo privato), sia ai soci pubblici, Invitalia, l’agenzia nazionale per lo sviluppo controllata dal Ministero dell’Economia, e la finanziaria regionale Friulia, che detengono complessivamente il 42% del capitale.