Un nuovo fondo regionale per salvare dalla crisi le imprese del Friuli

Tutte le novità per le pmi e startup in difficoltà per la pandemia.

Nuove misure per sostenere le imprese in difficoltà a causa del coronavirus in Friuli. Si tratta del potenziamento del fondo per assicurare liquidità alle imprese, del prolungamento dei finanziamenti a startup e spinoff e dell’istituzione di un fondo regionale per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese.

Gli aiuti per le aziende in crisi.

Infatti, l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini ha esteso l’operatività del fondo per lo sviluppo, la cui attività si allargherà alla fornitura di liquidità alle imprese, anche con riferimento allo smobilizzo di crediti della pubblica amministrazione e ai crediti di imposta derivanti dall’anticipo a favore dei clienti dei contributi in forma di sconto sul corrispettivo dovuto per gli edilizi.

Inoltre, sempre per favorire l’accesso alla liquidità finanziaria, viene introdotta la possibilità per le imprese di rivolgersi a tutte le banche convenzionate con la Regione.Il secondo puntello aggiuntivo riguarda le startup e gli spinoff che siano costituiti, rispettivamente, da almeno uno e due anni. Questi riceveranno finanziamenti a valere sul fondo sviluppo estesi per un massimo di 10 anni. Altri correttivi sono la facoltà per il Frie di riunirsi validamente anche in videoconferenza e la creazione di un unico servizio di segreteria in modo da ottenere servizi più efficaci ed economici.

Il nuovo fondo regionale per le imprese.

Altra novità è l’istituzione di un fondo regionale per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in crisi. La risorsa è destinata all’attivazione di interventi finanziari in forma di prestiti e garanzie ai fini del salvataggio e della ristrutturazione delle attività produttive nei settori
industriali, artigiano, commerciale, turistico e dei servizi.

“Si tratta – ha commentato Bini – di una sfida importante. Il fondo delinea meccanismi di sostegno finanziario finalizzati a tenere in vita attività
produttive per il periodo necessario all’elaborazione di un piano di ristrutturazione o di liquidazione. Si tratta di interventi generalmente vietati dalla normativa dell’Unione europea ma che la Commissione europea può autorizzare se sono rispettate determinate condizioni. Sarà necessario in questo caso attivare le procedure di notificazione stabilite dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato per la concessione di aiuti alle imprese in difficoltà”.

Infine, Bini ha precisato alcuni importi: 250mila euro sono previsti per il supporto alle spese di gestione degli alberghi diffusi. Altri 40mila euro sono per l’operatività del Cluster Legno/Arredo, chiamato ad accelerare lo sviluppo economico in particolare dell’area montana.