Il sorriso dei baristi accoglie il ritorno della zona gialla in Friuli

I bar riaprono in Friuli.

“Un liscio per favore”. Al caffè Contarena di via Cavour a Udine non si sentiva questa voce da due settimane. “A noi tenere aperto per asporto non conviene – spiega Edoardo Leoni, gestore dello storico bar sotto il Municipio -. Il nostro tipo di locale è diverso e abbiamo preferito tenere chiuso”. Cappuccino e brioches finalmente in piedi al banco al caffè Beltrame in largo del Pecile. “Noi abbiamo sempre lavorato, ma così è un’altra cosa – dice Paola -. Speriamo che i clienti facciano i bravi e che non ci sia più bisogno di chiudere”.

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Il ritorno alla zona gialla in Friuli è accolto dal sorriso dei baristi, i più penalizzati forse dalle limitazioni dei giorni scorsi. Da questa mattina i locali di tutta la regione hanno potuto tornare ad accogliere i loro clienti all’interno e seduti al tavolino, nel rispetto, ovviamente delle regole anti Covid e dell’ordinanza rinforzata del governatore Massimiliano Fedriga, che prevede l’obbligo di consumare da seduti dalle 11 in poi.

“Stamattina c’è poco movimento, ma è pur sempre lunedì mattina, si sa. La gente inizierà ad arrivare nel pomeriggio”, confessa Grazia Plozer del bar Elite di piazza Matteotti a Udine. In tanti, comunque, non sono voluti mancare all’appuntamento con il classico caffè al banco. “Servire i clienti così è molto meglio – dicono Helena e Giulia, al lavoro del Duscino di via Lionello -. I clienti ce lo chiedevano. E poi con questo freddo…”.

Nei locali, comunque, si respira un senso di grande ordine e rispetto delle regole tra i clienti. E la speranza comune è che non sia l’ennesima falsa ripartenza. Fa sintesi Marcella Migai del bar Glass di via Paolo Sarpi: “Dobbiamo essere tutti più responsabili. Se non vogliamo che ci chiudano di nuovo occorre seguire le regole. Noi come bar facciamo la nostra parte”.