Fotomontaggio a tema Auschwitz, portavoce di lista civica di Gorizia nella bufera dopo il post. Lui si pente e lo toglie

Post a tema Auschwitz, finisce nella bufera a Gorizia.

Elabora un post sui social che richiama un luogo di dolore, un orrore della storia. E per questo, finisce nella bufera. Accade a Gorizia, con la vicenda che ha come protagonista l’esponente di una lista civica, Lucio Gruden.

L’insegna in ferro dell’ex sede delle Aziende municipalizzate in via IX Agosto come la cancellata del campo di concentramento di Auschwitz. Un luogo di dolore a sua volta sbeffeggiato con l’orrido fotomontaggio in cui la scritta Arbeit match frei (il lavoro rende liberi) è sostituita dallo slogan Andrà tutto bene”. La vicenda viene definita dal circolo cittadino di Fratelli d’Italia una “incredibile gaffe social nella quale è incappato Lucio Gruden, portavoce della lista civica Percorsi Goriziani, che alle ultime elezioni ha sostenuto la candidatura a sindaco di Roberto Collini”.

“È assurdo – prosegue FdI – che il rappresentante di una forza politica che siede in Consiglio comunale si permetta di deridere in un solo colpo i morti nei campi di sterminio e allo stesso tempo i tanti morti per coronavirus”. Un episodio che “non può essere derubricato a leggerezza o a battuta, peraltro di pessimo gusto. Per questo invitiamo il signor Gruden a fare pubblica ammenda e i consiglieri comunali della lista Percorsi Goriziani a prendere recisamente le distanze. Anche se – sferzano gli esponenti di Fratelli d’Italia – tale distanza appare già sufficientemente marcata dal recente passaggio ad altro gruppo di una stimata consigliera comunale eletta con Percorsi Goriziani e dalla mancata condivisione da parte degli altri due eletti delle battaglie social più disparate, spesso con linguaggio scomposto e livoroso, che vedono impegnato il signor Gruden impegnato”.

Il portavoce della civica, dal canto suo, ha fatto un passo indietro. Pentito dal gesto e travolto dalle polemiche. Così, ha deciso di rimuovere il post incriminato. “Avevo trovato quello con scritto “andrà tutto bene” nello stesso stile di quello delle ex aziende municipalizzate di Gorizia e avevo scritto solo “trova le differenze”. Ma non avevo colto che fosse un montaggio di un cancello di un campo di concentramento. Ammetto che fosse stata mia intenzione, sarebbe stato un gesto di cattivo gusto e chiedo nuovamente scusa“.