Freestyle azzurro sempre più in alto: sei medaglie per il Ciao Team ai Mondiali di Chuncheon

Nel cuore della “Chuncheon Songam Sports Town” di Chuncheon, in Corea del Sud, risuonano gli applausi per una squadra che porta i colori azzurri dove nessuno si aspettava di vederli brillare così intensamente. Sei medaglie mondiali conquistate dal Ciao Team ai World Taekwondo Demonstration & Breaking Championships raccontano una storia che va ben oltre i numeri.

Dietro questo successo c’è la Federazione Italiana Taekwondo, Federazione Sportiva Nazionale riconosciuta dal CONI che coordina oltre 550 società affiliate e più di 34.000 tesserati su tutto il territorio nazionale. Non una semplice struttura organizzativa, ma il cuore pulsante di una rivoluzione che ha portato il taekwondo italiano dalle palestre di periferia ai palcoscenici mondiali più prestigiosi.

La trasferta coreana del Ciao Team rappresenta l’apice di una strategia federale che ha trasformato il freestyle in un laboratorio di eccellenza tecnica e creatività senza confini.

La FITA e l’ascesa del freestyle: quando l’Italia sfida l’Asia

Il World Taekwondo Demonstration & Breaking Championships è il campionato mondiale interamente dedicato al freestyle, l’appuntamento che ogni due anni raduna i migliori interpreti di una disciplina dove tecnica millenaria e innovazione acrobatica si fondono in spettacoli che sembrano sfidare le leggi della fisica.

Territorio storicamente dominato dalle potenze asiatiche, eppure a Chuncheon la FITA ha dimostrato che l’Italia non è più solo una comparsa in questo panorama d’élite. La Federazione guidata dal Presidente Angelo Cito ha investito negli anni su una visione ambiziosa: trasformare il Ciao Team da squadra dimostrativa a punto di riferimento mondiale.

Non è stata una scelta casuale, ma il risultato di una strategia che ha saputo leggere l’evoluzione del taekwondo contemporaneo, dove il freestyle assume sempre maggiore rilevanza nelle competizioni ufficiali della World Taekwondo. Il risultato di Chuncheon certifica che l’Italia è oggi l’unica realtà europea capace di confrontarsi alla pari con le corazzate asiatiche.

Sei medaglie che parlano di eccellenza collettiva

I numeri raccontano solo una parte della storia. Un argento nella prova a squadre che vale quanto un oro, perché conquistato in territorio ostile contro avversari che del freestyle hanno fatto una religione. Andrea Norbiato, Federico Serain, Valentina Arlotti, Beatrice Coradeschi, Emanuele Fugazza, Filippo Di Vincenzo e Luca Matellini hanno dimostrato che la sintonia italiana può competere con la perfezione asiatica.

Sul fronte individuale, tre argenti hanno illuminato la spedizione azzurra: Giada Bronzetti nel multiple kicks, Valentina Arlotti nel freestyle e Cristian Borrello nella stessa specialità. Medaglie che coniugano interpretazioni diverse di una tecnica che richiede anni di preparazione per pochi secondi di perfezione. Come se non bastasse, i bronzi di Beatrice Coradeschi nello spinning kick e Michelangelo Sampognaro nel multiple kicks hanno completato un medagliere che assume contorni storici, certificando una crescita che non conosce precedenti nella disciplina.

Non è la quantità a stupire, ma la qualità distribuita. Ogni specialità del freestyle ha visto un italiano sul podio, segno di una preparazione capillare che non lascia nulla al caso.

Le voci degli eroi: orgoglio azzurro a Chuncheon

Le medaglie parlano attraverso le voci di chi le ha conquistate. Federico Serain, argento nella prova a squadre, non nasconde l’ambizione: “Siamo felici di questo secondo posto, ma puntiamo più in alto perché siamo migliorati molto rispetto a due anni fa. Anche se oggi non abbiamo conquistato l’oro, ci stiamo avvicinando sempre di più al livello dei coreani.”

Valentina Arlotti, doppia medaglia d’argento tra individuale e squadre, racconta l’emozione pura: “Queste due medaglie mi rendono molto fiera del lavoro e del sacrificio svolto da tutta la squadra. Partecipare per la prima volta a un evento internazionale di questo livello e rappresentare l’Italia insieme al Ciao Team a Chuncheon è stato semplicemente incredibile. Gli avversari ci temono, e fanno bene: l’Italia farà grandi cose.”

Dalle parole di Michelangelo Sampognaro, bronzo nel multiple kicks, emerge lo spirito di squadra: “È stata una soddisfazione enorme, ma lo è stata ancora di più vedere i miei compagni salire sul podio nella prova a squadre. Quel titolo di vicecampioni del mondo ci rende tutti orgogliosi.”

Dal laboratorio italiano alle sfide mondiali

Il successo di Chuncheon non è un episodio isolato, ma il capitolo più recente di una crescita che affonda le radici in una visione lungimirante. Il Ciao Team rappresenta oggi molto più di una squadra dimostrativa: è diventato un vero e proprio laboratorio dove tecnica, creatività e spettacolo si fondono in un cocktail esplosivo che sta ridefinendo gli standard mondiali del freestyle.

La FITA ha intuito prima di altri che il futuro del taekwondo passa attraverso questa disciplina, investendo in un progetto che coniuga formazione tecnica e ricerca dell’eccellenza. Non si tratta solo di preparare atleti, ma di costruire un movimento capace di ispirare le nuove generazioni e portare il tricolore sui tatami più prestigiosi del pianeta, confermando una tradizione sportiva regionale di eccellenza.

Le sei medaglie coreane sono il segnale che l’Italia non insegue più, ma detta il passo in un settore dove la concorrenza asiatica sembrava imbattibile. Il freestyle azzurro ha trovato la sua identità, quella sintesi perfetta tra tecnica italiana e spettacolarità internazionale che promette di regalare ancora grandi soddisfazioni. Questo è davvero solo l’inizio di una storia che guarda già oltre l’orizzonte.