Regno Unito primo mercato per l’export del mobile friulano.
Gli Stati Uniti non sono più il primo mercato per l’arredo friulano: nel primo semestre 2025 il testimone passa al Regno Unito, che diventa il principale sbocco per il comparto regionale. Una notizia positiva solo in parte: il contraccolpo americano, pur attenuato dalla crescita europea ed extra-Ue, resta un segnale di allarme per le imprese.
Il calo negli Usa è evidente: dai 102,1 milioni di euro del secondo trimestre 2024 si è scesi a 82,6 milioni nello stesso periodo del 2025, con una contrazione del 20%. Nel complesso, il semestre registra un -7% rispetto all’anno precedente. A livello nazionale, invece, la flessione si ferma al -2,8%.
“Il quadro che emerge è inequivocabile – commenta Carlo Piemonte, direttore del Cluster Arredo FVG –. Gli Stati Uniti, primo mercato di riferimento della nostra regione, non rappresentano più una garanzia di stabilità. Il 2025 segna un progressivo indebolimento della domanda americana, che riporta l’export friulano ai valori di due anni fa”.
Mentre oltreoceano la domanda frena, l’Europa e altri mercati offrono segnali di crescita. La Germania registra un lieve aumento, da 97,2 a 100 milioni. La Francia cala leggermente (da 139 a 136,5 milioni). Il Regno Unito mette a segno il balzo più significativo, da 155 a 176 milioni, confermandosi primo partner commerciale. Bene anche il Canada, che sale da 20,4 a 28,6 milioni, e la Polonia, da 15,6 a 24,6 milioni. Dopo anni difficili, riparte anche la Russia, che torna sopra quota 10 milioni.
Per il Cluster Arredo la diversificazione resta la carta vincente. “È necessario attivare contromisure strategiche, come quelle che la Regione sta già mettendo in campo – osserva Piemonte –. Il progetto Manifattura 2030 e il supporto diretto alle imprese sui mercati esteri diventano strumenti essenziali per affrontare scenari incerti. Collaborazione, aggregazione e dimensione aziendale sono fattori decisivi per restare competitivi”.
Sulla stessa linea anche il presidente del Cluster, Edi Snaidero: “È cruciale intervenire ora per mantenere o rialzare un trend che, seppur positivo in Europa, rischia di essere compromesso dalla parabola discendente del mercato americano, nella consapevolezza di volerci tornare per essere protagonisti con la qualità dei nostri prodotti. Si registra un rallentamento dovuto all’incertezza sul futuro e al cambio euro/dollaro, ma alla luce dei recenti chiarimenti sui dazi si potrà riprendere un percorso di crescita. Resta però necessario spingere su mercati alternativi, sviluppando nuovi sbocchi. Le iniziative già avviate con il sostegno della Regione sono fondamentali per questa strategia”.