A dieci anni dal primo viaggio, il collettivo Menti Libere ripercorre la rotta balcanica con un progetto artistico partecipato
L’arte come strumento di dialogo, partecipazione e memoria collettiva. Con questa visione nel 2015 nasce Migrart – L’arte come incontro, progetto che da allora raccoglie disegni e testimonianze delle persone migranti lungo le principali rotte migratorie, attraverso l’utilizzo di rotoli di carta di trenta metri.
L’iniziativa prende avvio nell’ottobre 2015, quando tre membri dell’associazione Menti Libere – realtà attiva dal 2012 nella promozione sociale tramite pratiche di arte partecipata – decidono di ripercorrere al contrario la rotta balcanica. Dal confine italo-sloveno di Gorizia e Nova Gorica fino alla frontiera turco-siriana, il collettivo ha portato con sé un rotolo di carta, steso nelle piazze e nei centri di accoglienza e messo a disposizione delle persone incontrate lungo il cammino, insieme a pennarelli e colori. Ciò che nasce come semplice supporto artistico si trasforma presto in un dispositivo aggregativo e in uno strumento di espressione immediata, capace di superare le barriere linguistiche e culturali. Oggi, a distanza di dieci anni, i rotoli raccolti sono nove, per un totale di quasi trecento metri di disegni e testimonianze, che restituiscono uno spaccato autentico e non mediato delle migrazioni contemporanee.
A novembre un nuovo viaggio.
A novembre 2025, il collettivo tornerà a percorrere la rotta balcanica, questa volta in senso inverso: dal Friuli alla Turchia. Il nuovo viaggio, che si svolge in un contesto profondamente mutato, sarà occasione per accendere nuovamente l’attenzione su una regione in forte trasformazione, come testimoniano le recenti proteste in Serbia e i continui mutamenti geopolitici che riguardano l’area balcanica e, di riflesso, l’intera Europa.
Il rotolo di carta, steso nei diversi hotspot e luoghi di transito, tornerà ad assumere il duplice ruolo di termometro sociale e spazio di incontro, permettendo alle comunità locali e alle persone migranti di condividere momenti di espressione e spensieratezza. L’intero percorso sarà documentato dal videomaker torinese Matteo Bompasso, che realizzerà un racconto quotidiano del viaggio, intrecciando arte, testimonianza e attualità.
Per sostenere i costi vivi dell’iniziativa – dalle spese di trasporto ai materiali per le azioni artistiche, fino all’acquisto di beni di prima necessità (vestiario, scarpe, alimenti) destinati alle persone incontrate lungo la rotta – è stata avviata una campagna di raccolta fondi su Produzioni dal Basso, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation. Con questo nuovo capitolo, Migrart intende riaffermare il valore dell’arte come luogo di incontro e strumento di testimonianza, offrendo al contempo un contributo concreto alle comunità che vivono e attraversano i confini.