Gino Cecchettin in Friuli: “La violenza su Turetta non è la risposta”

Gino Cecchettin in Friuli per Pordenonelegge.

Filippo Turetta, condannato all’ergastolo in primo grado per l’omicidio di Giulia Cecchettin, sarebbe stato aggredito lo scorso agosto all’interno del carcere di Montorio, a Verona, colpito al volto con un pugno da un altro detenuto di 55 anni: commentando la notizia a margine del festival Pordenonelegge, Gino Cecchettin, padre di Giulia, ha voluto lanciare un messaggio chiaro.

Non penso che la violenza sia la risposta ed è il messaggio che vorrei dare: non mi fa sentire felice il fatto che Turetta sia stato aggredito, perché ancora una volta vuol dire che dobbiamo lavorare. Sono da condannare anche questi atti e noi ci muoviamo in senso opposto – ha aggiunto – e vorremmo far capire alle persone che i sentimenti che portano a questo sono sbagliati e da condannare”.

La visita a Officine Giovani.

Ieri, invece, Cecchettin è stato ospite a Officine Giovani di Udine, per un pomeriggio di riflessione e confronto dedicato alla prevenzione della violenza di genere. Ad accoglierlo le associazioni che animano quotidianamente lo spazio, presentando i progetti rivolti ai giovani, come “RispettAMI”, percorso di educazione ai sentimenti nato dall’Istituto Zanon di Udine e dedicato alla memoria di Nadia Orlando.

All’incontro hanno partecipato l’assessora alle politiche giovanili e pari opportunità Arianna Facchini e Paola Colombo, in rappresentanza del festival VicinoLontano. “Officine Giovani non è soltanto un luogo di incontro – ha ricordato Facchini – ma un presidio sociale in un quartiere periferico che lavora sulla coesione sociale. La visita di Gino Cecchettin ci ricorda che il nostro impegno deve essere costante e mirato“.

Lo stesso Cecchettin ha sottolineato l’urgenza di un’azione educativa capace di raggiungere anche chi non è ancora sensibilizzato: “È bello vedere un Comune attivo nella lotta alla violenza di genere – ha detto –. Spesso il problema è che queste attività parlano a un pubblico già sensibile. La sfida vera è arrivare a chi non ha ancora sviluppato questa consapevolezza, per educare al rispetto e alla responsabilità anche chi rischia di restarne escluso”.

La sua testimonianza, accolta con grande attenzione, ha trasformato l’incontro in un momento di forte valore civico e comunitario. Un segnale che conferma la volontà di Udine di continuare a essere un punto di riferimento nel contrasto alla violenza di genere, mettendo al centro i giovani e la costruzione di relazioni sane, fondate sulla dignità e sul rispetto reciproco.