Riaperti ufficialmente due punti di primo intervento in Friuli

Il Punto di primo intervento di Gemona

I punti di primo intervento riaperti in Friuli.

Sono stati riaperti ufficialmente oggi i due punti di primo intervento, a Cividale e Gemona. A visitare gli ambulatori, stamattina, sono stati il vicegovernatore e assessore regionale alla salute, Riccardo Riccardi, e il direttore dell’AsuFc, Denis Caporale.

La gestione è stata affidata per 36 mesi a una realtà di comprovata esperienza nel campo dell’emergenza-urgenza, la “Arkesis” di Portogruaro individuata tramite l’avviso presentato
dall’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale per la co-progettazione delle strutture distrettuali dedicate all’emergenza-urgenza.

I Ppi sono strutture distrettuali, funzionalmente collegate con le altre strutture aziendali di pronto soccorso, nelle quali sono disponibili risorse professionali e strumentali adeguate a gestire i bisogni assistenziali e terapeutici minori e a trattare in prima istanza le emergenze sanitarie, fino al trasferimento del paziente, nel caso si renda necessario, al pronto soccorso del presidio ospedaliero di riferimento, spoke o hub, a seconda della patologia e dell’intensità di cura richiesta.

Soluzione di ingegno individuata in un momento quanto mai difficile sul fronte delle risorse umane nel settore sanitario, non solamente in Friuli Venezia Giulia ma anche nel resto dell’Italia, quella del Punto di primo intervento di Cividale del Friuli – ha detto Riccardi durante il sopralluogo nella città ducale -. Un’iniziativa che vede la piena sinergia tra azienda sanitaria e realtà privata, adottata per dare risposte di salute in un quadro complessivo di profonda mutazione, che vede la Regione fortemente impegnata sugli investimenti e sulla programmazione in ambito sanitario sul medio e lungo periodo. In seno al presidio di salute della Città Ducale opereranno, su turni di 12 ore, con presenza costante, un infermiere e un medico. Su indicazione della Struttura operativa regionale emergenza sanitaria, i casi di emergenza-urgenza sanitaria più gravi, ad esempio i pazienti in codice rosso provenienti con le ambulanze dalle Valli del Natisone, potranno beneficiare della presenza di un medico per una prima stabilizzazione al Ppi di Cividale del Friuli”.

Il Punto di primo intervento di Cividale

Riccardi ha poi sottolineato che “somma a un miliardo di euro la programmazione regionale degli investimenti in sanità negli ultimi 5 anni, contro i 212 milioni di euro della legislatura precedente: cinque volte di più. Straordinari pure gli investimenti nella sanità territoriale – ha concluso – per circa 220 milioni di euro, oltre 10 volte di più della precedente legislatura”.