Salute e benessere: quali differenze tra chirurgia plastica e ricostruttiva?

In alcuni casi è necessario intervenire chirurgicamente per la correzione, ricostruzione o ripristino della funzionalità di organi o apparati, per esempio in seguito a danni e alterazioni causate da patologie deformanti, traumi, malattie degenerative o malformazioni congenite.

Si tratta del campo della chirurgia plastica, ramo della chirurgia che si occupa di ricostruire la parte lesa da un punto di vista funzionale, ma anche estetico.

In ogni caso, risulta fondamentale rivolgersi a professionisti che abbiano grande esperienza nel campo, come per esempio il medico specializzato in chirurgia plastica e ricostruttiva Gianpaolo Tartaro, che da oltre 20 anni si contraddistingue per un approccio basato tanto sull’ascolto delle necessità del paziente quanto sull’impiego di tecniche innovative e all’avanguardia.

Che cos’è la chirurgia plastica e di cosa si occupa

La chirurgia plastica è una branca della chirurgia che si occupa degli organi o degli apparati morfologicamente alterati, fornendo una risposta chirurgica in grado di ricostruire, correggere e ripristinare la funzionalità delle parti lese.

Un’operazione di chirurgia plastica, quindi, non è un intervento puramente di natura estetica, ma prevede la riabilitazione della funzionalità degli apparati danneggiati che non funzionano più correttamente.

L’obiettivo del chirurgo plastico è quello di ripristinare la funzionalità degli apparati compromessi e al contempo donare a questi ultimi un aspetto estetico proporzionato e armonioso.

La chirurgia plastica interviene per correggere malformazioni e deformazioni dovute a incidenti e malattie, con un raggio d’azione che si estende a tutto il corpo umano, dal viso ai tessuti adiposi e scheletrici. Tra gli interventi realizzati con maggiore frequenza ci sono la correzione delle cicatrici e la ricostruzione mammaria.

Applicazioni e opportunità legate alla chirurgia ricostruttiva

La chirurgia ricostruttiva è una branca della chirurgia plastica, che si occupa in particolare della ricostruzione funzionale ed estetica delle parti del corpo danneggiate da traumi, malformazioni congenite o patologie.

Nel dettaglio, il chirurgo ricostruttivo è uno specialista che si avvale di tecniche chirurgiche affinate per riparare i difetti congeniti, ovvero presenti fin dalla nascita come la labioschisi, e acquisiti conseguenti a malattie, incidenti e interventi chirurgici pregressi.

In questo caso, la riabilitazione funzionale è l’obiettivo primario della chirurgia ricostruttiva, il cui compito principale è ricostruire i tessuti dell’organismo danneggiati come muscoli, cute o sottocute.

Il miglioramento dell’aspetto estetico è invece un obiettivo secondario ma altrettanto importante, per far sì che al termine del trattamento il paziente possa recuperare la funzionalità dell’apparato compromesso e usufruire anche di un benessere psicologico ottimale per una qualità di vita adeguata.

Tra le patologie trattate dal chirurgo ricostruttivo ci sono le anomalie provocate da difetti di nascita, come le dita palmate, la palatoschisi e il labbro leporino, le ustioni gravi, i traumi come le fratture del volto e le ferite lacero contuse, oppure le zone del corpo danneggiate da operazioni chirurgiche precedenti di natura demolitiva, come neoplasie del viso e mastectomie.

Come viene effettuato un intervento di chirurgia ricostruttiva?

Per quanto riguarda la natura degli interventi, il chirurgo ricostruttivo può ricorrere diverse procedure in base alla condizione da trattare.

In particolare, la chirurgia ricostruttiva prevede l’applicazione di innesti, con il prelievo di porzioni di tessuti da alcune aree e l’impianto in altre zone riceventi. In altri casi si interviene con i lembi, parti di tessuto connessi con la zona donatrice, i quali vengono trasferiti in un’area limitrofa con cui mantengono quindi una connessione.

In alternativa, un’altra tecnica contemplata dalla chirurgia ricostruttiva è rappresentata dagli impianti, ossia soluzioni come le protesi mammarie o per gli zigomi, usati per riempire o correggere la zona deformata, oppure protesi esterne per sostituire alcune porzioni di apparati come le protesi per l’orecchio e il naso.

Negli ultimi anni la chirurgia ricostruttiva ha compiuto progressi notevoli, sia dal punto di vista del perfezionamento delle tecniche chirurgiche, sia nell’ambito dell’innovazione tecnologica con lo sviluppo di materiali sempre più avanzati per la ricostruzione delle parti del corpo deformate o danneggiate.