Incendio alla Pittini di Osoppo: lavoratori in cassa integrazione

Dopo il grosso incendio che ha danneggiato gli impianti della Pittini a Osoppo.

Dopo il grave incendio che il 29 ottobre ha colpito un trasformatore nello stabilimento Ferriere Nord del Gruppo Pittini di Osoppo, l’azienda ha deciso di avviare la cassa integrazione ordinaria per tutti i lavoratori, in attesa della riattivazione degli impianti. La comunicazione ufficiale è arrivata il 3 novembre, con una nota che conferma la volontà del gruppo di riprendere la produzione nel più breve tempo possibile.

La nota dell’azienda: “Sicurezza e continuità occupazionale le priorità”

Nella nota, Pittini spiega che la misura è stata presa “in via cautelativa” e che è già operativo un piano di intervento per ripristinare gli impianti produttivi. “La priorità del Gruppo Pittini resta la tutela delle persone e il rapido ritorno all’operatività dello stabilimento – dichiara l’azienda –. Stiamo impiegando tutte le risorse necessarie per garantire la sicurezza, il ripristino degli impianti e la salvaguardia dei posti di lavoro“.

Il rogo e le ripercussioni sulla produzione.

Le fiamme si erano sviluppate nel pomeriggio di mercoledì 29 ottobre, intorno alle 16.15, da un trasformatore a olio situato in un capannone dell’acciaieria. L’intervento tempestivo dei vigili del fuoco ha evitato il propagarsi dell’incendio, che è rimasto circoscritto alla struttura in cemento armato dove era collocato il trasformatore. Nessun operaio è rimasto coinvolto.

Le conseguenze operative, tuttavia, sono pesanti: il fermo dell’acciaieria potrebbe durare tra le quattro e le sei settimane, con ricadute anche sul laminatoio e sulla metallurgica. In totale, la cassa integrazione coinvolge circa 450 dipendenti.